L’epidemia di Coronavirus ha rappresentato una nuova e inaspettata sfida per l’economia e i mercati finanziari europei, che ci sono arrivati già indeboliti dal rallentamento congiunturale nel corso del 2019. L’emergenza sanitaria, la chiusura delle fabbriche e le misure di distanziamento sociale hanno colpito tutti i paesi, alcuni come l’Italia o la Spagna in modo più severo; altri in maniera più leggera. La maggior parte dei governi ha intrapreso misure fiscali di stimolo ed è intervenuta anche la Banca centrale europea (Bce).
Con la riapertura e l’allentamento delle restrizioni agli spostamenti sono emersi alcuni segnali di ripresa. Secondo i ricercatori di DBRS Morningstar, tuttavia, non mancheranno gli alti e bassi nei prossimi mesi. Molto dipenderà dall’evoluzione del virus e dall’efficacia dei provvedimenti di stimolo all’economia.
Le Borse europee non si sono ancora riprese del tutto dallo shock di marzo. Rispetto ad altri mercati internazionali partivano da una situazione di svantaggio perché non c’è stato il forte rally dopo la crisi finanziaria del 2008-2011. La più alta esposizione ai settori ciclici, come i finanziari o l’auto, hanno impedito di tenere il passo degli Stati Uniti. Una situazione analoga è stata vissuta nel secondo trimestre di quest’anno, quando Wall Street, grazie ai tecnologici, è riuscita a risalire più velocemente.
Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.