Stai prendendo buone decisioni finanziarie?

Ecco le domande che un investitore dovrebbe farsi prima di mettere i propri soldi in Borsa.

Marco Caprotti 19/11/2020 | 09:01
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finanza personale

Una buona pianificazione finanziaria va ben oltre le decisioni di dove e come investire. È necessario fare una serie di scelte importanti e complesse. Tutte insieme possono essere raccolte in 7 domande che un investitore dovrebbe porsi per capire se sta per andare nella giusta direzione.

Domanda 1: Perché investire?
Prima di investire è importante assicurarsi che il proprio denaro venga utilizzato per raggiungere al meglio i propri obiettivi. Ad esempio, invece di investire in azioni o obbligazioni, potrebbe avere più senso ripagare debiti esistenti, creare un fondo di risparmio di emergenza o sottoscrivere un'assicurazione.

“Fornire una risposta adeguata a questa domanda dovrebbe dare un certa sicurezza riguardo al fatto che investire abbia senso per la propria situazione, permettendo di sviluppare un piano finanziario basato su determinati obiettivi", dice Paul Kaplan, Direttore della ricerca di Morningstar.

Domanda 2: Qual è un livello di rischio appropriato?
Creare un portafoglio che sia coerente con la propria capacità di assumersi un rischio di investimento è un esercizio complicato. È importante considerare non solo la preferenza (cioè come mi sentirei o reagirei in base all'andamento del mercato), ma anche cose come la capacità di rischio (ovvero, quanto rischio dovrei assumermi date le mie risorse e la mia situazione finanziaria) e come si è in grado di rispondere agli eventi di mercato che capiteranno.

"Indipendentemente dall'approccio, assicurarsi che il portafoglio sia coerente con la propria propensione al rischio è una parte molto importante del processo di costruzione del portafoglio", dice Kaplan.

Domanda 3: In che modo il rischio degli obiettivi influisce sul portafoglio?
Le persone generalmente investono per finanziare un obiettivo specifico, ad esempio una pensione complementare. Pertanto, è importante capire come i rischi associati all'obiettivo stesso potrebbero influenzare il portafoglio (ad esempio: ci si può permettere di tenere una certa cifra immobilizzata in un investimento di lungo periodo?) e includerli nei processi di ottimizzazione del portafoglio.

Domanda 4: Quale tipo di investimento ha più senso?
Investimenti diversi hanno conseguenze fiscali e commissioni differenti. Pertanto comprendere chiaramente in che modo le tasse e le fee influenzeranno gli investimenti può aumentare i rendimenti effettivi di un investitore. Se, ad esempio, un gestore applica una commissione dell'1% e produce un alpha del 2%, l'investitore beneficia di un guadagno netto complessivo dell'1%.

Domanda 5: Quali asset class considerare?
Dopo aver determinato il livello di rischio appropriato, un investitore deve decidere come costruire un portafoglio.

"Ad esempio, se l'investitore punta a un'allocazione azionaria complessiva del 60% delle attività, deve determinare quanto rischio assumersi", dice Kaplan. "Può scegliere di investire interamente in azioni domestiche a grande capitalizzazione o creare un portafoglio più diversificato aggiungendo asset come small cap domestiche, azioni internazionali, mercati emergenti, eccetera".

Domanda 6: Quali strumenti selezionare?
Una volta fissati gli obiettivi relativi all’asset class, il passaggio successivo consiste nel determinare quali strumenti selezionare. Esiste una varietà di potenziali veicoli di investimento tra cui scegliere, come fondi comuni di investimento, ETF e altri. Ci sono poi strategie di investimento differenti (ad esempio attive o passive). “Data la difficoltà nel selezionare sempre fondi che fanno meglio dei concorrenti (su base corretta per il rischio), gli investitori dovrebbero concentrarsi sulle commissioni e avere un sistema collaudato per la selezione dei gestori attivi”, dice Kaplan.

Domanda 7: Quando è necessario rivedere il portafoglio?
La revisione del portafoglio è un aspetto importante per assicurarsi che gli investimenti rimangano coerenti con gli obiettivi dell'investitore. "Come minimo, supponendo che gli obiettivi dell'investitore non siano cambiati, il portafoglio dovrebbe essere ribilanciato almeno una volta all'anno", dice Kaplan.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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