Mercati finanziari, tutto dipende dall’esito del conflitto in Ucraina

Secondo Fabiana Fedeli (M&G) ci troviamo di fronte a un bivio. La durata e l’eventuale risoluzione della guerra sono i fattori determinanti. Per gli investitori ha tre consigli: diversificare, all’interno dell’equity rimanere selettivi e puntare alle tematiche di lungo termine, come infrastrutture ed energie rinnovabili. 

Valerio Baselli 25/03/2022 | 11:08
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Ci troviamo in un momento estremamente complicato: guerra tra Russia e Ucraina con potenziale escalation, boom dell’inflazione, i cambi di rotta nella politica monetaria, una crisi sanitaria di cui non si parla praticamente più ma che è tutt’altro che finita. Quali sono i principali fattori di rischio da tenere sotto controllo in questo momento? E quali settore potrebbero reggere meglio questi colpi?

Dallo scoppio del conflitto la Borsa di Mosca è crollata, trascinando con sé le strategie esposte all’Europa emergente. Allargando lo sguardo ai mercati emergenti globali, alla luce di quello che sta succedendo e anche alla luce della recente sottoperformance rispetto ai mercati sviluppati, cosa ci si deve aspettare dall’area emergente? Ci sono più rischi o più opportunità?

A livello di singolo mercato, l’equity Usa è stato in assoluto il più performante negli ultimi anni. Joe Biden deve affrontare una situazione interna non facile: a novembre ci saranno le elezioni di medio termine, l’indice di gradimento del Presidente è piuttosto basso (anche se in salita in queste ultime settimane) e, in generale, la Casa Bianca sta forse avendo più difficoltà del previsto a far approvare alcuni progetti. In questa situazione, a queste valutazioni, l’azionario statunitense rimane interessante?

Ne abbiamo parlato con Fabiana Fedeli, responsabile investimenti della divisione equity e multi-asset di M&G Investments.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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