Nell’era post Covid-19 succede anche questo: i fondi pensione si aprono ai mercati privati e agli investimenti illiquidi. La risposta alla pandemia da parte delle banche centrali e dei governi è stata sì tempestiva, ma ha anche provocato degli effetti collaterali molto dannosi per la solvibilità dei piani pensionistici attraverso il gonfiarsi delle passività e la caduta a picco dei rendimenti forniti dagli attivi (in partiolar modo i titoli di Stato), dovuta all’azzeramento dei tassi di interesse.
Con l’economia globale tormentata dall’incertezza, coloro che gestiscono soluzioni pensionistiche si ritrovano nella difficile posizione di dover guardare al lunghissimo periodo. Di conseguenza, i piani pensionistici adesso premiano più di ogni altra cosa la resilienza del portafoglio, come viene evidenziato dal nuovo rapporto Creating resilient pension portfolios post Covid-19, pubblicato lo scorso dicembre da CREATE-Research in collaborazione con Amundi.
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