PREMIUM - La Brexit fa paura soprattutto alle banche UK

Se il Regno Unito dovesse dire addio all’Ue, il sistema bancario del paese avrebbe problemi finanziari. La BoE sta preparando le contromisure. Ma non tutti gli istituti di Sua Maestà sono da lasciar perdere. 

Erin Davis 06/04/2016 | 11:18
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La Banca d’Inghilterra (BoE) ha lanciato l’allarme: se al referendum di fine giugno il Regno Unito decidesse di lasciare l’Unione europea, metterebbe a rischio la propria stabilità finanziaria. La BoE ha annunciato una serie di misure da utilizzare nel caso, fra cui richieste di riserve extra agli istituti di credito, nuovi stress test sulla solidità dei bilanci e un aumento del cuscinetto richiesto per far fronte a condizioni macroeconomiche difficili (il cosiddetto Countercyclical capital buffer). Quest’ultimo punto in particolare, non ci preoccupa (si passerebbe dallo 0% allo 0,5% del capitale delle banche) e non prevediamo che possa avere effetto sul fair value degli istituti che copriamo.

A ognuno la sua banca
Abbiamo spesso ripetuto che prevediamo periodi difficili per il titolo sottovalutato di Royal Bank of Scotland. Riteniamo che questi pericoli siano già incorporati nelle valutazioni attuali. Pensiamo anche che l’istituto abbia capitali e riserve a sufficienza e che possa essere nella condizione di versare un dividendo agli azionisti o procedere con operazioni di riacquisto di azioni proprie. I titoli vengono trattati molto al di sotto delle nostre previsioni di fair value e pensiamo che ci siano interessanti prospettive di guadagno per gli investitori che sapranno essere pazienti.

A chi sopporta meno i pericoli suggeriamo di guardare i titoli di Lloyds. Questa banca è la più solida fra i grandi istituti UK. Crediamo che gli investitori possano ottenere nel breve termine rendimenti interessanti, oltre a discreti dividendi.

Molti istituti del Regno Unito si aspettano ormai di dover creare un cuscinetto di qualche tipo quando preparano i loro business plan. Barclays, ad esempio, tiene conto di dover mettere da parte  lo 0,5% del capitale a cui è pronta ad aggiungere un altro 1% per far fronte a qualsiasi altra evenienza. HSBC da quel punto di vista, potrebbe essere un po’ più preoccupata. Le rassicurazioni arrivano dal fatto che dovrebbe comunque avere una cifra a riserva solo per le sue attività nel Regno Unito.

Siamo d’accordo con la BoE quando dice che una Brexit (così viene chiamata l’uscita del Regno unito dall’Ue) potrebbe aumentare i rischi per le banche del paese. Fino ad ora abbiamo considerato questa eventualità come remota. Le nostre preoccupazioni, tuttavia, sono aumentate dopo gli attentati terroristici di Buxelles che potrebbero portare a rigurgiti nazionalistici e anti immigrati.

Quattro rischi
Nel caso di un Brexit vediamo rischi in quattro aree. La prima è la moneta. Nel caso di un’uscita del Regno Unito dall’Ue, il pound finirebbe sotto pressione e ci attendiamo una forte volatilità. Questo potrebbe essere un problema soprattutto per gli investitori stranieri non adeguatamente coperti contro questa eventualità.

Seconda: il Brexit avrebbe impatto sui costi di finanziamento e rifinanziamento degli istituti UK. Il problema sarebbe soprattutto per le grandi merchant bank che hanno molte obbligazioni sul mercato. Le banche retail, che possono contare sulla forza dei depositi dei correntisti ne sarebbero meno influenzate.

Terza: l’incertezza della situazione fino al voto potrebbe spingere famiglie e imprese a non fare più spese e investimenti. Il tutto porterebbe a un rallentamento dell’economia del paese.

Quarta: l’uscita del Regno Unito dalla Ue farebbe perdere a Londra il ruolo di centro della finanza europea, spingendo molti istituti a spostare le proprie attività all’interno dell’Unione. In questo modo però le banche più locali perderebbero importanti punti di appoggio all’interno del Regno Unito. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Titoli citati nell'articolo

Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Barclays PLC319,30 GBX-1,44Rating
HSBC Holdings PLC866,50 GBX-1,03Rating
Lloyds Banking Group PLC ADR4,19 USD-0,71Rating
NatWest Group PLC513,40 GBX-0,73Rating
NatWest Group PLC ADR14,00 USD-1,27Rating

Info autore

Erin Davis  Erin Davis is a senior stock analyst for Morningstar.

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