Pf, emergenti sì, ma di qualità

Morningstar ha realizzato un sondaggio tra un campione di consulenti delle principali società italiane sul collocamento di fondi ed Etf specializzati sulle aree di sviluppo.

Azzurra Zaglio 22/03/2013 | 10:03
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I fondi emergenti piacciono ai promotori e ai clienti.

A dirlo è un sondaggio effettuato da Morningstar su circa 30 consulenti delle società italiane più importanti, ai quali sono state poste alcune domande per capire come fondi ed Etf con esposizione sui mercati emergenti siano percepiti da coloro che li vendono e consigliano.

I promotori finanziari e i consulenti bancari intervistati sono i primi a proporre spontaneamente fondi azionari e/o obbligazionari specializzati sui mercati emergenti. Solo uno, infatti, sostiene di non farlo e di aspettare che siano i suoi clienti a richiederli.

Prima di farlo, però, essi considerano importante valutare quale tipo di investitore si ha di fronte. Difficilmente, infatti, si prospetta un’asset allocation con strumenti specifici sugli emergenti agli investitori neofiti o a quelli che detengono un solo fondo in portafoglio.

La diversificazione è come sempre il punto di partenza per un portafoglio che mira a conservare il capitale investito.Così tutti i consulenti che hanno risposto al sondaggio dichiarano di consigliare strumenti finanziari con focus sugli emergenti come soluzione valida solo a coloro che presentano un portafoglio di fondi diversificato e congruo ai rischi ad essi correlati, in primis quelli di cambio.

Sondaggio Mercati EmergentiI clienti si fanno sentire
L’interesse è forte da parte degli stessi clienti che di fronte alla crisi del debito europeo guardano sempre più oltre frontiera, verso quei paesi che si prospettano come i futuri motori dell’economia mondiale e che forse più di altri paesi sviluppati possono offrire oggi qualche soddisfazione. Non è un caso che alla domanda quanti clienti attualmente chiedono fondi azionari/obbligazionari sui mercati emergenti (ipotizzando una stima di 100 clienti per consulente), la risposta sia stata circa il 50%.

I dati di Morningstar, comunque, ci dicono che tutti coloro che già avevano in portafoglio qualche quota emergente (azionaria o obbligazionaria) rispetto a un anno fa hanno incrementato la loro esposizione e hanno intenzione di continuare a farlo, se il mercato non presenterà valide alternative.

Morningstar piace
La forza del brand e i suggerimenti che vengono dalle case di gestione sono, pari merito, due canali che gli intermediari finanziari utilizzano come criterio per scegliere o meno un certo fondo emergente da proporre alla clientela. Ma il fattore chiave, stando ai dati del sondaggio, sono le analisi e i rating che il team degli analisti di Morningstar rendono disponibili sul loro sito di informazione. La scelta, dunque, non è fatta solo secondo criteri commerciali, ma anche di qualità dei prodotti, qualità che si preferisce certificata da un operatore indipendente.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Azzurra Zaglio

Azzurra Zaglio  è stata Redattrice di Morningstar in Italia.

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