Come hanno reagito i titoli europei dell’auto alle modifiche di Trump ai dazi?

Le trimestrali sotto le attese pesano sull’intonazione del settore in Borsa.

Antje Schiffler 30/04/2025 | 13:23
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Il logo BMW dell'auto elettrica BMW i7.

Alcuni titoli automobilistici europei hanno reagito positivamente mercoledì 30 aprile alla notizia secondo cui il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump sarebbe intenzionato ad allentare la pressione sull’industria dell’auto, che è stata la prima a essere coinvolta nella guerra commerciale avviata dagli USA. Tuttavia, questo potenziale rialzo dei prezzi delle azioni del settore è stato attenuato da trimestrali inferiori alle attese da parte delle principali case automobilistiche della regione come Mercedes-Benz e Volkswagen, dopo quelle di Porsche e Volvo pubblicate martedì 29 aprile.

In base a un nuovo ordine esecutivo firmato martedì, le case automobilistiche straniere non saranno più soggette alla tassa d’importazione del 25% sui veicoli completi e al dazio del 25% sull’acciaio e sull’alluminio utilizzati nella produzione. Si applicherà solo il più alto dei due. Le case automobilistiche che assemblano auto negli Stati Uniti avranno diritto a sconti parziali sui dazi all’importazione - fino al 3,75% del valore di un veicolo nel primo anno, per poi scendere al 2,5% l’anno successivo - prima di essere completamente eliminati entro il 2027.

Trump ha inoltre concesso all’industria un periodo di grazia di due anni per adeguare le catene di fornitura e riportare la produzione negli Stati Uniti, citando la necessità di ridurre la dipendenza da componenti stranieri. Parlando in Michigan in occasione del suo 100° giorno in carica, ha descritto i cambiamenti come una tregua temporanea: “Volevamo solo aiutarli durante questa piccola transizione”.

Quali titoli hanno guadagnato e quali hanno perso?

A mezzogiorno, i titoli Stellantis STLAM e Volvo Car VOLCAR B risultavano in rialzo attorno all’1,5%. Le azioni Volkswagen VOW erano appena in territorio negativo, mentre Porsche P911 e BMW BMW erano in calo di circa l’1%. Mercedes-Benz MBG, che ha pubblicato i risultati mercoledì, è una delle peggiori dell’indice STOXX Europe 600, perdendo quasi il 2%.

Michael Field, chief european market strategist di Morningstar, afferma: “Come alcuni dirigenti del settore auto citati di recente, trovo il sistema di sconto ai dazi eccessivamente complesso e per nulla semplice da comprendere”.

“Alla fine l’azione di lobby ha funzionato e le aziende automobilistiche non dovranno sopportare un dazio del 25% sui veicoli. Ma è probabile che si tratti di una tregua temporanea”, aggiunge.

“Il beneficio svanisce nel terzo anno, quindi l’incentivo per le case automobilistiche a rifornirsi o a costruire i componenti negli Stati Uniti entro tale data è chiaro. Ciò che è meno chiaro, tuttavia, è se sia efficiente dal punto di vista dei costi, o addirittura fattibile, farlo. Lo scenario più probabile è che le case automobilistiche mostrino l’intenzione di investire nella produzione statunitense e nel frattempo sperino e attendano che l’amministrazione cambi idea o priorità, o addirittura che cambi il colore dell’amministrazione entro quella data”.

Thomas Altmann, head of portfolio management di QC Partners, afferma: “Le esenzioni tariffarie previste per le case automobilistiche stanno avendo un buon riscontro sui mercati. Si tratta di un altro passo indietro di Donald Trump. Il fatto che l’industria stia riuscendo a tenerlo a freno - almeno in parte - è un segnale positivo”.

Le esenzioni dai dazi di Trump entrano in vigore

L’annuncio arriva pochi giorni prima dell’entrata in vigore delle nuove tariffe sui componenti automobilistici importati e in un contesto di crescente preoccupazione nel settore per l’aumento dei costi e la riduzione dei margini. Mentre alcuni dirigenti hanno accolto con favore lo sconto sui dazi, altri hanno sottolineato la persistente complessità del quadro tariffario. Tuttavia, le case automobilistiche, tra cui GM, Ford e Stellantis, hanno definito la mossa come un passo avanti verso condizioni più favorevoli agli investimenti.

Cosa cercare nei numeri delle trimestrali del settore auto

  • Mercedes-Benz ha visto l’utile netto del primo trimestre calare del 43% a EUR 1,73 miliardi, soprattutto a causa dell’indebolimento della domanda in Europa e in Cina, ha riferito mercoledì l’azienda. Il margine operativo della divisione auto è sceso al 7,3%, dal 9% di un anno fa. L’azienda ha inoltre tagliato le stime sugli utili attesi nel 2025, citando i rischi tariffari e l’incertezza del mercato.
  • Il fatturato del primo trimestre di Stellantis è sceso del 14% a EUR 35,8 miliardi, con un calo delle vendite globali del 9%, dovuto principalmente alla minore produzione in Nord America. L’azienda ha sospeso l’outlook per il 2025 a causa dell’incertezza sulle tariffe. La crescita in Sud America e il lancio di nuovi modelli hanno contribuito a compensare parte del calo.
  • La brusca battuta d’arresto registrata da Volkswagen nel primo trimestre del 2025 ha scioccato gli investitori: l’utile ante imposte è sceso del 40% a EUR 3,1 miliardi, rispetto a EUR 5,1 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente, a causa del rallentamento della domanda in Cina.
  • Volvo Cars ha visto l’utile operativo del primo trimestre crollare del 59% a SEK 1,9 miliardi, mentre il fatturato è sceso dell’11,7% a SEK 82,9 miliardi. Il margine EBIT è sceso dal 5% al 2,3%, inducendo Volvo a sospendere le guidance per il 2025 e il 2026 e ad annunciare un piano di riduzione dei costi per SEK 18 miliardi. Le azioni hanno registrato un calo importante dopo la pubblicazione di questi numeri.
  • L’utile del primo trimestre di Porsche è sceso del 41% a EUR 760 milioni, con un margine in calo all’8,6% a causa della debolezza delle vendite in Cina e dell’impatto dei dazi statunitensi, ha riferito martedì scorso la società. Il fatturato è sceso leggermente a EUR 8,86 miliardi. Porsche ha anche tagliato le sue previsioni per il 2025 e ha registrato EUR 1,3 miliardi di oneri una tantum legati alla ristrutturazione e ai cambiamenti nella strategia legata alle batterie.
  • Il fatturato del 1° trimestre 2025 di Renault è rimasto stabile a EUR 11,68 miliardi, con vendite in aumento del 2,9% a 565.000 unità. L’azienda ha confermato gli obiettivi relativi ai margini di profitto e ai flussi di cassa.
  • BMW pubblicherà i numeri del primo trimestre il prossimo 7 maggio.


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Antje Schiffler  è Editor di Morningstar in Germania

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