Il Brasile, la principale economia latino-americana, non cresce più come una volta, ma mantiene il suo fascino tra gli investitori internazionali. Negli ultimi due anni, il rallentamento della domanda globale, non adeguatamente compensato dai consumi interni, ha frenato il Pil (Prodotto interno lordo).

Nel 2012, l’incremento è stato poco più dell’1% e nel 2013 si stima un +3,5% (secondo il Fondo monetario internazionale). Siamo, comunque, lontani dal 7% di qualche anno fa.

Il paese ha gestito con prudenza la fase di rallentamento. I tassi di interesse sono scesi dal 12,5% di agosto 2011 al 7,2% di fine 2012. Inoltre, come spiega Andres Calderon, vice president of research di Hansberger Global Investors, “le banche hanno mantenuto un atteggiamento conservativo, concedendo credito soltanto a fronte di una certa qualità della controparte.
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