Investire sui guru della finanza

L’idea sembra un po’ bizzarra, ma ha una valenza statistica: da una selezione dei gestori piu’ blasonati puo’ nascere un fondo vincente. Questa e’ la nuova moda di alcuni fondi americani e in Italia qualcosa si sta muovendo……

Germana Martano, 26/06/2001 | 14:35
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E’ come organizzare un unico fondo con una quota gestita personalmente in parti uguali tra i vari George Soros, Warren Buffett, Mark Mobius; una gara tra questi personaggi che gestiscono la loro quota in maniera indipendente, senza colloquiare tra di loro e rivolti a un unico risultato finale: la performance del fondo. Non c’è di che sussultare: è solo la fantasia che li accumuna, anche se solo per il momento. I fondi select, che negli Stati Uniti rappresentano oggi un fenomeno che sta assumendo proporzioni notevoli nel settore della gestione attiva dei fondi, un giorno potrebbero offrire anche questo ai risparmiatori italiani.

Si tratta di prodotti che selezionano a loro volta i prodotti migliori. Si differenziano da fondi dei fondi, perchè questi ultimi selezionano i vari fondi

senza responsabilizzare in prima persona il gestore. Il caso piu’ eclatante dei fondi select riguarda il Masters’ Select della Litman Gregory Fund Advisors – il fondatore Ken Gregory pubblica da anni una newsletter sull’analisi e selezione dei migliori gestori. I tre fondi hanno realizzato a tre anni rispettivamente il 10,7% quello che investe sul mercato azionario Usa- contro il 6,5% dello S&P500-, il 12,9% l’International -contro il 7,2% della media dei fondi azionari internazionali- e il 18% il fondo Value, basato su una gestione di tipo quantitativa-fondamentale. L’esempio del Selecti di Gregory è stato ovviamente seguito da altre società americane come la Vanguard.

E l’Italia? Per ora, i fondi select esistono –o meglio saranno lanciati a breve non appena ricevute tutte le necessarie autorizzazioni- sotto forma di comparti di sicav estere. Si tratta dell’iniziativa di Banca Idea, gruppo Banca popolare di Vicenza, che nell’ambito della propria società di gestione lussemburghese ha dedicato 13 comparti a prodotti gestiti da personaggi del calibro di Michail Sjostroem –fondi Pictet- e Vanni Vecchini- hedge fund Titanium. Nel dettaglio, l’equity north America sarà affidato a Mark Pinto, di Janus, e l’equity Europe a Chrysoula Zervoudakis, di Invesco. A Pietro Cirenei, Bpvi Fondi, sarà riservato l’equity Italia e il World opportunities e a Sjoostrom l’equity biotech. Per l’equity water la scelta è caduta su Herve Gaudart e Hans Peter Portner, di Pictet, mentre Mark Greenberg, di Invesco, gestirà l’equity leisure. Sempre di Janus è il comparto High yield bond, affidato a Sandy Ruesenacht. Sopra l’operato di tutti vigilerà il team di gestori di Banca Idea, che ai guru non dettaranno tempi brevi per conseguire le loro performance: “non scegliamo i gestori per brevi periodi”, ha commentato il direttore commerciale Silvano Salvestrini, “l’attività dei money manager non potrà essere rivista su periodi inferiori ai sei mesi”.

Quale futuro per i fondi select in Italia? Beh, la materia prima, ovvero i gestori bravi e competenti non mancano di certo. Piuttosto l’ Italia, almeno per ora, non è famosa per annoverare un nutrito numero di advisors che possano selezionare con cura i guru della finanza. Il quesito è piuttosto un altro: converrà ai risparmiatori sopportare costi di gestione alti con la speranza che i famigerati superfondi possano realizzare performance strepitose? Per il momento, le fee previste da Banca Idea non sembrano delle più basse: per la scelta load le commissioni in uscita dal prodotto andranno dal 4% a scalare fino a zero; per il no load si andrà dal 3% all’1%, sempre in uscita. Le commissioni di gestione ammonteranno, a seconda dei comparto, dal 2,5% all’1% e quelle di performance saranno pari al 10% della performance, se positiva, o a zero, in caso di perfomance negativa. A settembre, quando Idea multimanager sicav sarà in vendita presso il pubblico retail, le cifre di raccolta diranno se gli italiani si metteranno sulla scia degli Usa, seguendo i prodotti all’ultima moda.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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