Gli ETF attivi conquisteranno l'Europa?

Il report Morningstar Active ETFs in Europe: Small, Shy, and on the Rise mostra che il numero di ETF attivi è in crescita. Il trend continuerà?

Christopher Johnson 06/05/2024 | 09:55
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Vanguard UK Main

Gli ETF attivi continuano a rappresentare una fetta modesta del panorama europeo degli Exchange-traded fund (ETF), con appena il 2% circa del patrimonio totale.

E' quanto emerge da un recente report di Morningstar dal titolo: Active ETFs in Europe: Small, Shy, and on the Rise, redatto da Monika Calay, Mara Dobrescu, Francesco Paganelli e Jose Garcia-Zarate.

Tuttavia, il panorama degli ETF attivi in Europa ha registrato un'enorme crescita. Al 31 marzo 2024, i dati Morningstar mostrano che gli 87 ETF attivi ora disponibili nel continente hanno accumulato un patrimonio di ben 33,8 miliardi di euro.

Il report di Morningstar analizza la diffusione degli ETF attivi, le case di gestione che detengono il maggior numero di asset e le differenze tra il mercato europeo degli ETF e quello di altre parti del mondo.

Perché gli ETF sono così popolari?

Gli ETF attivi sono diventati molto popolari perché sono considerati un'alternativa economica ai costosi fondi attivi. Si tratta di un'opzione che molti gestori potrebbero percorrere per competere meglio contro l'ondata di veicoli di investimento passivi a basso costo, che hanno allontanato migliaia di clienti dallo spazio attivo - o almeno così sostengono alcuni.

In effetti, la media mobile su tre mesi dei Morningstar Representative Cost Ex Transaction Fee (Annualised) per gli ETF attivi europei mostra un calo costante delle commissioni.

I Representative Cost per gli ETF attivi erano dello 0,41% a marzo 2013, ma sono scesi allo 0,28% a marzo 2024, evidenziando che il mercato europeo degli ETF sa che, per conquistare i clienti, deve offrire costi accessibili.

Quali ETF acquistano gli investitori?

Gli ETF attivi si sono sviluppati inizialmente nell'ambito del reddito fisso, ma ora la parte più consistente della raccolta si sta riversando sulle strategie azionarie. La maggior parte di questi prodotti ha registrato flussi netti positivi nel periodo di 12 mesi fino alla fine di marzo 2024, pari a circa 6,4 miliardi di euro.

Mentre i fondi azionari attivi europei hanno subito dei deflussi, gli ETF azionari attivi hanno avuto un andamento positivo, con le gamme di JP Morgan e Fidelity che hanno fatto la parte del leone.

Negli ultimi due anni i flussi verso gli ETF attivi sul reddito fisso sono stati contrastanti. I flussi sono stati in gran parte guidati dal fondo obbligazionario più grande della coorte: Pimco USD Short Maturity ETF. Questo fondo ha registrato oltre 1 miliardo di euro di deflussi nel solo mese di novembre 2023, a causa della riallocazione tattica degli investitori dai tassi USD a breve termine.

Nel corso del 2023, gli ETF attivi nello spazio obbligazionario europeo a brevissimo termine, come Pimco Euro Short Maturity ETF, JPM EUR Ultra Short Income ETF e Franklin Euro Short Maturity ETF, hanno registrato deflussi. Nello stesso periodo, i fondi investiti in scadenze più lunghe hanno registrato una raccolta netta positiva.

Gli ETF rappresentano un'opportunità di crescita per i gestori attivi, ma finora le attività si sono concentrate su pochi emittenti, come J.P. Morgan, Pimco e Fidelity.

 

ETF azionari: giovani e timidi

Nel mercato statunitense gli ETF attivi high-conviction sono comuni, mentre in Europa sono pochi e poco diffusi. Il debutto di ARK nel mercato UCITS nell'aprile 2024 è in controtendenza, ma ARK sembra essere l'eccezione piuttosto che la norma.

L'ETF attivo europeo mediano che investe in azioni ha in portafoglio più di 150 titoli; tre quarti sono stati lanciati nel 2020 o successivamente; tutti i veicoli azionari sono domiciliati in Irlanda e la maggior parte integra i fattori ESG nei propri processi.

Costituite principalmente da temi specifici per regione e da strategie potenziate dalla ricerca che condividono diverse analogie, le gamme di ETF di JPM e Fidelity presentano commissioni di base relativamente basse e dimostrano un approccio di costruzione del portafoglio vincolato al benchmark.

Questi vincoli stretti offrono un punto di ingresso più facile per gli investitori e le basse commissioni li rendono più competitivi. Il secondo gruppo di ETF attivi comprende prodotti più di nicchia e costosi, lanciati negli ultimi due anni. Ad esempio, le strategie AXA Biodiversity e Climate Equity, o gli ETF US Value e Growth di JPM.

ETF Multi-Asset attivi: è il momento giusto?

Solo pochi gestori si sono avventurati negli ETF multi-asset a gestione attiva. Morningstar ritiene che gli ETF attivi a basso costo possano avere un ruolo dirompente nello spazio degli investimenti multi-asset. I nostri analisti sostengono che le strutture passive non sono state in grado di affermarsi in un'arena che necessita di processi di pensiero attivi.

Quattro grandi operatori dominano ora questo piccolo campo. DWS ha aperto la strada, offrendo due fondi ETF attivi bilanciati più di dieci anni fa. Poi, nel 2020, è arrivata BlackRock (i cui ETF attivi sono stati recentemente ribattezzati iShares) e quindi Vanguard.

Le rispettive gamme hanno diversi punti in comune: offrono una soluzione unica diversificata a livello globale che abbraccia diverse classi di attività, con suddivisioni strategiche delle classi di attività in base al target di rischio.

La relativa economicità delle gamme iShares e Vanguard rappresenta un vantaggio importante rispetto ai fondi multi-asset tradizionali e li rende potenzialmente allettanti.

Nel frattempo, Amundi ha essenzialmente acquisito i prodotti multi-asset nell'ambito dell'integrazione di Lyxor. In molti paesi europei, però, si aprirà la sfida con gli operatori locali che già offrono prodotti multi-asset. Queste società di gestione dipendono fortemente dai modelli di remunerazione basati sulle commissioni e quindi sono poco incentivati a mettere in pericolo la loro gamma di fondi esistenti e gli alti costi che applicano ai fondi attivi.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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