I migliori investimenti del 2023 lo saranno anche nel 2024?

Titoli tecnologici e mercati emergenti europei balzano in cima alla classifica delle performance di fondi ed ETF. Ma corrono anche gli azionari Spagna e Italia. Tra i bond, bene gli euro a lungo termine e gli high yield. Nel nuovo anno, i vincitori potrebbero essere altri.

Sara Silano 04/01/2024 | 09:00
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statue di un orso e un toro

Foto AP

-I fondi e gli ETF azionari tecnologia hanno guadagnato in media il 35% nel 2023.

-Gli investimenti in bond a lungo termine in euro sono stati tra i migliori nel reddito fisso, ma la performance non è bastata a superare il terribile 2022.

-I titoli finanziari hanno fatto brillare Piazza Affari, ma il 2024 potrebbe essere l’anno delle mid e small cap.

I migliori investimenti del 2023 potrebbero non esserlo nel 2024. Chi l’avrebbe mai detto che i titoli tecnologici – tra i peggiori nel 2022 - sarebbero stati i top performer l’anno successivo? E cosa dire degli obbligazionari in euro a lungo termine, zavorrati dall’aggressivo rialzo dei tassi di interesse nel terribile 2022?

La classifica dei migliori fondi ed ETF del 2023 è in larga misura capovolta rispetto a quella dell’anno precedente e il 2024 potrebbe ancora rivelare delle sorprese.

L’intelligenza artificiale accende gli investimenti nei titoli tech

Gli investimenti nel settore tecnologico volano ai primi posti nella classifica dei migliori fondi ed ETF (Exchange traded fund) del 2023 con una performance media del 35% in euro, trainati dal boom dell’intelligenza artificiale (IA). In quest’ottica va letta anche la performance degli Azionari Taiwan (+34% in euro), nel cui portafoglio ha generalmente un peso significativo il titolo Taiwan Semiconductor Manufacturing, il più grande produttore indipendente di semiconduttori al mondo.

“Il tema dell’intelligenza artificiale ha attratto significativi flussi di investimento”, dicono gli analisti di Morningstar Investment Management (MIM). “I prezzi di molte società tecnologiche focalizzate sull’IA (come Nvidia) sono saliti rapidamente e ora le valutazioni sono elevate. Le nostre analisi mostrano che i cosiddetti second-derivative play (ossia quelli che incorporeranno l’IA nei loro processi produttivi e creeranno nuove possibilità di crescita dei ricavi, Ndr) mostrano migliori opportunità”.

Ruota attorno al tema tecnologico anche il rally dei fondi e degli ETF azionari specializzati sui titoli growth statunitensi e di quelli sulle comunicazioni. Qui entrano in gioco i “magnifici sette”, ossia i sette titoli responsabili di circa il 70% dei guadagni di Wall Street nel 2023. Si tratta di Nvidia, Tesla, Meta, Apple, Amazon, Microsoft e Alphabet. Avranno ancora benzina per correre? Gli analisti di Morningstar, in realtà, invitano a guardare altrove se si cercano valutazioni più attraenti sulla Borsa di New York, in particolare a settori come le banche, le utilities e la salute.

Il “reset” del private equity

E’ superiore al 20% in euro anche il rendimento 2023 dei fondi specializzati nel private equity. Secondo Nils Rode, responsabile degli investimenti di Schroders Capital, i flussi di liquidità nel settore stanno cambiando radicalmente. “Riteniamo di essere entrati nell’era che abbiamo definito ‘3D Reset’, che indica come le dinamiche di decarbonizzazione, demografia e deglobalizzazione stiano modificando il panorama degli investimenti”, dice. “Ai temi delle 3D si aggiunge il progresso tecnologico, in particolare la rivoluzione dell'intelligenza artificiale, al momento guidata dal venture capital e destinata a rimodellare le nostre vite”.

L’Europa orientale, miglior investimento tra gli emergenti

A livello geografico, i mercati azionari dell’Europa orientale si sono rivelati il miglior investimento in termini di performance nel 2023. La categoria Emerging Europe – Russia esclusa ha guadagnato quasi il 34% in euro, sorpassata solo da alcuni strumenti su singoli Paesi come la Grecia e la Polonia. La regione ha beneficiato della diversificazione delle catene di approvvigionamento, potendo contare sulla disponibilità di infrastrutture, manodopera qualificata e sulla prossimità geografica con l’occidente. Tra i top performer ci sono anche le strategie sull’America Latina (+24,7% in euro), dove si è distino il Brasile e, sul finire del 2023 anche l’Argentina sulla scia della vittoria alle presidenziali del candidato di estrema destra, Javier Milei.

In generale, però, i mercati azionari emergenti sono rimasti indietro rispetto a quelli sviluppati, a causa soprattutto dell’andamento della Cina. I fondi e gli ETF specializzati sulla Borsa cinese hanno perso in media il 18,7% in euro, collocandosi tra i peggiori nel 2023. Proprio per questo, le opportunità sono cresciute nel corso dell’anno. Secondo gli analisti di MIM, gli emerging market possono essere un terreno favorevole per chi vuole prendere posizioni contrarian, in particolare sulla tecnologia cinese e le azioni sudafricane. “Sono indubbiamente rischiosi”, dicono. “Ma vediamo importanti prospettive di rendimento nella maggior parte degli scenari”.

I finanziari fanno brillare Italia e Spagna

La classifica dei migliori investimenti nel 2023 annovera nelle posizioni più alte i fondi e gli ETF specializzati sull’azionario di Spagna e Italia, con un rialzo superiore al 21% in euro. Sia la Borsa di Madrid sia quella italiana sono state trainate dal settore bancario, che ha un peso notevole sugli indici principali e ha beneficiato del rialzo dei tassi di interesse e del fatto che la tanto temuta recessione non si è verificata. Piazza Affari, inoltre, è stata trainata da alcune storie individuali come Leonardo, Stellantis e Ferrari.

Fare previsioni sul 2024 non è sicuramente un esercizio facile, perché entrano in gioco numerosi fattori domestici e internazionali, come l’andamento dell’economia, le politiche monetarie e le tensioni geopolitiche. All’inizio del nuovo anno, gli occhi degli investitori sono rivolti a capire se la corsa dei titoli finanziari si sia esaurita o possa continuare. Tuttavia, per Massimo Trabattoni, responsabile azionario Italia di Kairos, uno scenario di tassi non più in salita potrebbe spostare le preferenze del mercato verso “titoli con un profilo più quality/growth, in settori come la tecnologia e le utilities, che hanno sofferto il recente ciclo di rialzo dei tassi”. Inoltre, diversi gestori guardano al possibile riscatto delle small e mid cap, che hanno avuto un 2023 sottotono.

Sorpresa Giappone

I fondi e gli ETF specializzati sulla Borsa di Tokyo hanno guadagnato in media il 14,5% in euro nel 2023, grazie a una situazione economica che sta cambiando dopo quasi tre decenni di bassa crescita. Per Michaël Lok, group CIO e co-CEO Asset Management di UBP, “il 2023 è stato l’anno della rivincita del Giappone e il 2024 non sarà da meno”, perché il Paese sta beneficiando delle riforme varate dall’ex Primo Ministro Shinzo Abe nel 2012 (Abenomics).

“Nell'ultimo decennio, il mercato azionario giapponese è passato dall’essere guidato dalla liquidità e alimentato dall'espansione delle valutazioni e dai successivi crolli, a essere guidato quasi esclusivamente dalla crescita degli utili societari”, dice Lok. “Le azioni giapponesi dovrebbero continuare a sovraperformare il mercato grazie al miglioramento della corporate governance e al ritorno di un contesto di reflazione (che favorisce gli utili)”.

I migliori investimenti nel reddito fisso

Per gli investitori in fondi ed ETF obbligazionari in euro, i migliori risultati sono arrivati dalle strategie sui bond a lungo termine, che hanno guadagnato il 10,7%, una performance che però non è bastata a compensare il -36% del 2022. Seguono gli obbligazionari high yield (+10,3%). Chi ha scelto i corporate bond ha registrato un rendimento medio di poco inferiore all’8% (-13,4% nel 2022), mentre chi ha investito nei titoli governativi in euro ha guadagnato in media il 6,6% (-15,6% nel 2022).

Guardando al 2024, gli analisti di MIM sono positivi sul reddito fisso. “I titoli di Stato ci piacciono più di quanto non sia accaduto nell’ultimo decennio, ma siamo preparati alle sorprese ed è per questo che i diversi profili di duration continuano ad avere un peso nella costruzione del portafoglio”, dicono, aggiungendo di preferire i Treasury statunitensi ai governativi europei, anche se questi ultimi appaiono comunque “soddisfacenti”.

Arun Sai, senior multi asset strategist di Pictet Asset Management è positivo anche sui titoli di Stato del Regno Unito (oltre a quelli Usa) e indica quelli in valuta locale dei mercati emergenti come i “vincitori in assoluto” in termini di rendimenti nel 2024. Prevede anche circostanze meno difficili per il reddito fisso dopo un 2023 in cui gli investitori hanno dovuto far fronte a severi sbalzi di volatilità.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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