Che futuro per Ferrari dopo un 2023 da star in Borsa e sul grande schermo?

Mentre l’atteso film su Enzo Ferrari debutta al cinema, il titolo inserisce la retromarcia a fronte della diffusione di revisioni del rating da parte di diverse case d’affari.

Fabrizio Guidoni 19/12/2023 | 09:54
Facebook Twitter LinkedIn

ferrari

Dopo una lunga corsa al rialzo in Borsa per tutto il 2023, il titolo Ferrari tira il freno proprio nel momento in cui il grande marchio delle auto di lusso made in Italy diventa protagonista sui grandi schermi col debutto dell’omonimo film. Un lungometraggio del regista candidato Oscar Michael Mann col turbo di un cast stellare con il candidato Oscar Adam Driver (Enzo Ferrari), il premio Oscar Penelope Cruz (la moglie Laura), Patrick Dempsey (il pilota Piero Taruffi).

Se l’arrivo della pellicola nei cinema italiani suggella un anno di grandi guadagni per il titolo, in realtà il mercato si sta chiedendo cosa aspettarsi dall’azione nel 2024.

Un 2023 da incorniciare

Quello che si sta chiudendo è un anno storico per il titolo Ferrari in Borsa. Nel toccare i recenti massimi assoluti, lo scorso 12 dicembre, con le quotazioni a 346 euro, i prezzi hanno segnato un guadagno da inizio anno di oltre il 70% per una capitalizzazione di oltre 65 miliardi di euro che gli hanno permesso di diventare il titolo più grande dell’intero listino italiano. Ma qualcosa nelle ultime sedute sembra stia cambiando. Il mercato, pur prendendo atto della solidità dell’aziende, sta ritenendo che la corsa delle quotazioni ha portato i multipli su livelli elevati e che ora il titolo sia ben prezzato, intorno a valori che per molti analisti sono il fair value dell’azienda.

 

Andamento del titolo negli ultimi 12 mesi 

Fonte dati: Morningstar Direct, dati al 18/12/2023 in euro.

La corsa ripartirà col nuovo anno?

Le ultime sedute hanno visto una forte retromarcia per le quotazioni di Ferrari. Dal massimo a 346 euro hanno sbandato finendo velocemente sotto quota 320 euro. Il movimento di arretramento ha coinciso con una diffusa revisione del rating sul titolo da parte di diverse case d’affari che pur riconoscono in generale alla società il fatto di essere il brand italiano più forte all’estero e di aver presentato negli ultimi trimestri risultai eccezionali. Non a caso il consenso raccolto da Bloomberg registra negli ultimi giorni un calo dei giudizi di tipo “acquistare”: al 18 dicembre mostrava 13 Buy, 12 hold e 3 Sell, per un prezzo obiettivo medio di 330,88 euro.

Tra i tagli più recenti rientra quello operato da parte degli analisti di Intermonte che hanno ridotto il giudizio da outperform a neutral, con un prezzo obiettivo limato a 361 euro, da 369 euro. Da parte loro gli esperti di Websim confermano di aspettarsi un altro anno di crescita, ma a un ritmo più moderato rispetto ai periodi recenti e rispetto alle stime del consenso. “Crediamo che Ferrari fornirà una guidance per un Ebit di circa 1,75 miliardi, che implica una crescita del +9%, in linea con le nostre nuove stime, ma al di sotto della nostra vecchia previsione e dell'attuale previsione del consenso di 1,78/1,85 miliardi ovvero +12% e +15%. Sebbene l'azienda sia in buona forma e offra presumibilmente ampia visibilità durante i periodi di flessione, abbiamo abbassato la raccomandazione fondamentale da Interessante a Neutrale, aggiornando il target price a 361 euro, da 369 euro”

Analisti sempre più prudenti dopo il rally di quest’anno

Taglio di rating ma con target più bassi sono state le scelte degli analisti di Hsbc e di Bnp. I primi, in una nota sul settore auto di lusso hanno scritto di rivedere a hold da buy il rating su Ferrari, con prezzo obiettivo che passa a 340 euro dai precedenti 325. Secondo Hsbc, Ferrari rappresenta un equity story che si distingue dai competitor grazie all'esposizione al mercato cinese più bassa del settore, ma al contempo le stime del consenso sull'Ebit 2024 sono già nella parte bassa dei target al 2026, che però difficilmente verranno rivisti prima del 2025. Da parte sua, BNP ha ridotto il giudizio su Ferrari da Outperform a Neutral, con un prezzo obiettivo da 330 euro a 340 euro. L'azienda diffonderà i risultati del quarto trimestre a inizio febbraio 2024.

Nuove partnership in pista

In attesa di capire quale sarà il futuro in Borsa per i prezzi del Cavallino Rampante, Ferrari e Philip Morris International (PMI), partner strategici dal 1973, hanno annunciato l’avvio di una nuova partnership. Ferrari E-Lab, in collaborazione con PMI, metterà a sistema le competenze tecnologiche delle due aziende per individuare ed esplorare nuove tecnologie legate all’energia che possano supportare il percorso di decarbonizzazione dei rispettivi stabilimenti produttivi di Maranello e Crespellano, situati a 30 km di distanza l’uno dall’altro nella Regione Emilia-Romagna. Nel frattempo, Ferrari ha ottenuto la certificazione Equal-Salary a livello globale per la parità retributiva di genere. Il processo di certificazione ha previsto un'analisi dei livelli retributivi, in base al quale è stato dimostrato come Ferrari sia il primo gruppo del lusso ad aver eliminato il divario retributivo tra donne e uomini a livello globale. Michele Antoniazzi, Chief Human Resources Officer di Ferrari, ha dichiarato: "Dopo la prima certificazione Equal-Salary ottenuta nel 2020 a livello italiano, è proseguito il nostro impegno per la parità di genere. La certificazione globale conseguita oggi sancisce il primato del merito, leva fondamentale per attrarre le migliori risorse e per raggiungere quel livello di eccellenza che deve essere proprio della Ferrari di oggi e di domani".

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Iscriviti alle newsletter Morningstar.

Clicca qui.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Fabrizio Guidoni  collabora con Morningstar come data journalist. Ha una lunga esperienza sul mercato azionario italiano e sulla finanza sostenibile.

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures