ETF obbligazionari, i campioni della raccolta

I replicanti sui corporate bond, i governativi in dollari ed euro sono saliti in cima alle preferenze degli investitori nel 2023. E sulla duration non mancano le sorprese.

Sara Silano 23/08/2023 | 09:40
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Persone sopra una montagna di soldi

Investire in obbligazioni con gli ETF (Exchange traded fund) è ormai diventata una scelta popolare tra i risparmiatori. Nel secondo trimestre, sono fluiti quasi 16 miliardi di euro in questi prodotti in tutta Europa, in ulteriore crescita rispetto ai 15,1 miliardi dei primi tre mesi dell’anno. Le stime su luglio rivelano che le strategie passive sul reddito fisso continuino ad attrarre gli investitori, anche più di quelle attive.

Morningstar stima un patrimonio di 343 miliardi di euro negli ETF obbligazionari europei a fine giugno 2023.

In questa fase di mercato, caratterizzata dal rialzo dei tassi di interesse, gli investitori hanno riscoperto i rendimenti del reddito fisso, anche nelle aree meno rischiose come i titoli governativi o le emissioni societarie.

Nel periodo aprile-giugno, la categoria che ha raccolto di più è stata quella degli ETF corporate bond in euro (4,73 miliardi di euro), seguita dai governativi in dollari e in euro.

Chi sono stati i campioni della raccolta?

Nella tabella qui sotto sono elencati i primi cinque. Vediamo le loro caratteristiche.

iShares Core Euro Corporate Bond

Al primo posto troviamo iShares Core Euro Corporate Bond UCITS ETF, con quasi 3 miliardi di flussi netti nel terzo trimestre. La strategia ha un Medalist Rating pari a Bronze (al 6 luglio 2023) e tre stelle (al 31 luglio). “E’ una buona opzione per esporsi al mercato delle emissioni societarie in euro”, spiega José Garcia-Zarate, associate director per la ricerca sulle strategie passive di Morningstar. “Il fondo replica un indice che è diversificato in termini di settori ed emittenti. Le basse commissioni sono un fattore-chiave nello spiegare le performance superiori alla categoria nel lungo periodo”.

Il ricercatore di Morningstar precisa, però, che nel segmento dei corporate bond i gestori attivi possono creare valore con scelte che si discostano dall’indice di riferimento, mentre gli ETF lo replicano passivamente. Possono, ad esempio, modulare la duration o mirare a determinati settori o emissioni a discapito di altre. Inoltre, hanno la possibilità spesso di spaziare in altre aree del mercato obbligazionario per contenere i rischi o aumentare i rendimenti.

iShares USD Treasury Bond 7-10yr

Con quasi un miliardo di raccolta nel secondo trimestre, iShares USD Treasury Bond 7-10yr UCITS ETF si colloca al secondo posto. Il fondo ha un Medalist Rating pari a Silver (al 30 giugno 2023) e tre stelle (al 31 luglio). Il portafoglio è investito in titoli di Stato statunitensi a medio termine (7-10 anni). Le basse commissioni (0,07% le spese correnti) rappresentano un vantaggio rispetto ai concorrenti. L’ETF, infatti, si colloca nel quintile meno costoso della categoria dei governativi in dollari.

BNP Paribas Easy JPM ESG EMU Government Bond IG

L’ETF è terzo per flussi netti nel trimestre (0,97 miliardi di euro) e replica l’indice JPM ESG EMU Government Bond IG, attraverso l’investimento nei titoli governativi dell’Eurozona, rispettandone le ponderazioni (replica totale) oppure investendo in un campione (replica ottimizzata). Il benchmark adotta criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) per orientarsi verso le emissioni con più alto rating sostenibile e sottopesare quelle con il più basso. BNP Paribas asset management, tuttavia, precisa che “i criteri ESG contribuiscono, ma non sono un fattore determinante, nel processo decisionale del gestore”. La strategia ha un Medalist Rating pari a Bronze (al 30 giugno 2023) e tre stelle (al 31 luglio).

Vanguard U.S. Treasury 0-1 Year Bond

Con 860 milioni raccolti in Europa nel secondo trimestre, Vanguard U.S. Treasury 0-1 Year Bond UCITS ETF è quarto per flussi netti. La strategia, che ha un Medalist Rating pari a Gold (al 30 giugno), investe in titoli del Tesoro statunitensi a breve termine (scadenza inferiore all’anno), a tasso fisso denominati in dollari USA che – si legge nella politica di investimento – “nei limiti del possibile e del fattibile”, costituiscono un esempio rappresentativo dei titoli che compongono l’indice Bloomberg Short Treasury. Le spese correnti dello 0,07% rappresentano un vantaggio rispetto ai concorrenti. L’ETF si colloca nel quintile più economico della sua categoria.

iShares USD Treasury Bond 20+yr

Al quinto posto per flussi netti troviamo iShares USD Treasury Bond 20+yr UCITS (0,84 miliardi di euro), che ha un Medalist Rating pari a Silver e una sola stella. L’ETF replica un indice di titoli emessi dal governo americano in dollari a lunga scadenza (durata residua pari o superiore a 20). L’elevata duration è stata penalizzante durante la fase di rialzo dei tassi, dal momento che le emissioni di questo tipo sono più sensibili al cambiamento delle politiche monetarie. Nel 2022, la strategia ha perso oltre il 25%, facendo decisamente peggio della categoria che comprende fondi ed ETF con duration differenti.

Come spiega Garcia-Zarate, il fatto che questo ed altri ETF simili abbiano avuto una raccolta così elevata nel secondo trimestre, potrebbe voler indicare che gli investitori stanno già scommettendo sulla fine della fase di rialzo dei tassi e quindi iniziano a spostare il focus dal breve al medio lungo periodo in modo da anticipare il cambio nel ciclo e, in prospettiva più lontana, saggi di riferimento più bassi.

Per la metodologia di calcolo dei flussi, clicca qui.

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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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