I fondi e gli ETF tecnologici con molti chip in portafoglio

L’industria dei semiconduttori corre in Borsa, spinta dal boom dell’intelligenza artificiale. Ma non mancano i rischi. Abbiamo analizzato le strategie hi tech più esposte al settore.

Sara Silano 08/06/2023 | 10:34
Facebook Twitter LinkedIn

chip

- La corsa per l’intelligenza artificiale è trasversale a molti settori

- L’industria dei chip deve affrontare rischi geopolitici e nella supply chain.

- I fondi e gli ETF tecnologici hanno un’esposizione media all’industria dei semiconduttori intorno al 21%.

Gli ultimi dati trimestrali riportati da Nvidia, ma anche quelli di STMicroelectronics hanno confermato – se ce n’era bisogno – il buon momento del settore dei semiconduttori sulla scia del boom dell’intelligenza artificiale (IA) dopo il lancio di ChatGPT.

L’indice azionario Morningstar Global Semiconductor guadagna più del 45% in euro dall’inizio dell’anno, contro il +7% del paniere globale (Morningstar global markets TME index). Oltre che per sviluppare i sempre più popolari chatbot, ossia i programmi che simulano le conversazioni umane, i chip sono fondamentali per la nostra economia moderna e trovano impiego in vari oggetti che usiamo quotidianamente, come le auto, i telefoni cellulari o i computer, ma anche nell’industria della difesa e nei data center.

La corsa per dotarsi di sistemi e strumenti di intelligenza artificiale, che è trasversale a molti settori, spiega in larga parte la performance dei titoli dei chip nella prima parte dell’anno, insieme alle aspettative per un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Guardando oltre l’euforia del momento, alcuni investitori e analisti hanno cominciato a domandarsi se non ci sia un rischio bolla o altri pericoli all’orizzonte.

I rischi geopolitici per l’industria dei chip

Da questo punto di vista, non vanno ignorati le implicazioni geopolitiche. “Sebbene le prospettive della domanda di semiconduttori rimangano interessanti, non mancano i rischi”, spiega Simone Di Biase, Head of Relationship Management di BG Saxo in una nota del 25 maggio. “Gli azionisti di Micron Technology (MU) lo hanno sperimentato nei giorni scorsi, quando la Cina ha vietato alcuni dei suoi chip di memoria per problemi di sicurezza informatica”. Per Micron il divieto ha comportato un calo contenuto del prezzo delle azioni, perché gli investitori si sono resi conto che il divieto era molto limitato e che la società americana è esposta solo per il 16% delle sue entrate alla Cina continentale e a Hong Kong. Tuttavia, continua a spiegare Di Biase, l’evento “ha alzato la posta in gioco”, perché la Cina potrebbe accanirsi contro altri fornitori come Qualcomm (QCOM) e Intel (INTC) e sostituire le importazioni dagli Stati Uniti con la produzione nazionale o sudcoreana.

“Il confronto geopolitico tra Stati Uniti e Cina è iniziato durante gli anni dell'amministrazione Trump, quando l'ex presidente americano ha sostanzialmente affermato che la globalizzazione non è una strada a senso unico per la creazione di ricchezza”, dice Di Biase. “Ha avuto conseguenze reali per una parte più ampia della popolazione negli Stati Uniti e in Europa. Con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, i rischi geopolitici sono aumentati ulteriormente e gli Stati Uniti hanno preso provvedimenti per riscrivere le industrie con gli interessi della sicurezza nazionale. Uno di questi settori è quello dei semiconduttori, che consiste in una catena di fornitura globale molto fragile che crea vulnerabilità per gli Stati Uniti e l'Europa”.

Negli ultimi anni i governi di tutto il mondo hanno intrapreso diverse azioni. Allo US Chips Act annunciato nell’agosto 2022 dall’amministrazione Biden per sovvenzionare e attrarre la produzione di semiconduttori negli Usa, l’Europa ha risposto con un European Chips Act lo scorso aprile. Dal canto suo, il Giappone ha annunciato una serie di limitazioni alla produzione di chip in relazione alla Cina.

La minaccia dei PFAS

Un altro rischio per l'industria dei semiconduttori è rappresentato da una classe di sostanze chimiche note come PFAS, fondamentali per la produzione di microchip. “Recenti ricerche hanno dimostrato che i PFAS sono pericolosi per la salute umana e possono addirittura essere cancerogeni”, dice Di Biase. “Questo ha portato 3M (MMM) ad annunciare nel dicembre 2022 che dismetterà questa produzione entro la fine del 2025 poiché i profitti non sono più sufficienti a giustificare i potenziali costi derivanti da controversie legali in futuro. È una decisione che ha messo in fibrillazione l'industria dei chip perché la mancanza di forniture di PFAS o altri tipi di restrizioni, di cui l'UE ha annunciato a marzo la messa al bando con un periodo di transizione di 13,5 anni, limiterebbe fortemente l'industria dei semiconduttori in futuro. Inoltre, non ci sono opzioni pronte a sostituire i PFAS e quindi questo problema potrebbe costituire un grave ostacolo per i chip dei computer e quindi per la tecnologia in generale. Nel migliore dei casi si troverà un surrogato per i PFAS a parità di costi, ma lo scenario più probabile è quello di una sostituzione a fronte di notevoli costi aggiuntivi”.

Il rally dell’intelligenza artificiale continuerà?

Per quanto riguarda le valutazioni, UBS non pensa che il rally dei titoli collegati allo sviluppo dell’intelligenza artificiale sia insostenibile, anche se alcune aziende quotano ormai a premio. “L’intelligenza artificiale sta sostenendo la crescita di una vasta gamma di imprese, inclusi i semiconduttori e il cloud computing”, si legge in una nota del 26 maggio 2023. “L’intero mercato di hardware e servizi per l’IA valeva circa 36 miliardi di dollari nel 2020, secondo i dati IDC e Bloomberg Intelligence. Ci aspettiamo che raggiunga i 90 miliardi entro il 2025”.

“Di conseguenza, non pensiamo che il rally sia insostenibile. Mentre alcune aziende asiatiche nella supply chain hanno raddoppiato i guadagni quest’anno e le valutazioni sono elevate, riteniamo che gli investitori possano trovare titoli meno costosi più in basso nella catena del valore. In senso più ampio, l’intelligenza artificiale, insieme ai big data e alla cybersicurezza, forma quello che chiamiamo l’ABC della tecnologia e che crediamo possa accelerare nei prossimi anni”.

I fondi tecnologici con più chip in portafoglio

In base ai dati Morningstar, i fondi azionari specializzati sulla tecnologia hanno un’esposizione media all’industria dei semiconduttori intorno al 21% (dati disponibili al 30 aprile 2023). Le strategie attive con più chip in portafoglio e un Medalist Rating positivo sono quattro (disponibili al retail in Italia). Vediamole in dettaglio.

RobecoSAM Smart Mobility Equities

Il fondo è esposto all’industria dei semiconduttori per circa il 35% (dati al 30 aprile 2023) e ha un Medalist Rating pari a Bronze (nella classe esaminata in questo articolo, al 30 aprile). Investe a livello globale nelle imprese attive nella trasformazione e decarbonizzazione del settore dei trasporti. Infineon Technology (IFX) è il primo titolo in portafoglio, con un peso del 4,7%.

Wellington Asia Technology

Il comparto investe in titoli hi-tech o collegati alla tecnologia che sono quotati o svolgono la loro attività nell’Asia Pacifico. Il settore dei semiconduttori rappresenta il 25% (al 30 aprile 2023), con Taiwan Semiconductor Manufacturing (2330) che è la seconda posizione in portafoglio con un peso del 9,4%. Il fondo ha un Medalist Rating pari a Silver (nella classe esaminata in questo articolo, al 30 aprile).

Polar Capital Global Tech

I gestori Nick Evans e Ben Rogoff sono convinti che sia possibile aggiungere valore puntando sulle tecnologie emergenti nelle fasi iniziali di sviluppo e sulle aziende che ne possono beneficiare. Questo significa, come spiega Jack Fletcher-Price, analista di Morningstar, in un report del 13 gennaio 2023, che “gli investitori devono aspettarsi un sottopeso di alcuni grandi nome tech, che possono essere minacciati dall’innovazione, anziché ottenerne dei vantaggi”. Ad esempio, Apple e Microsoft sono stati storicamente in sottopeso. In base ai dati al 31 marzo, l’industria dei chip pesa per circa il 23,6%. Il fondo ha un Medalist Rating pari a Silver (nella classe esaminata, al 13 gennaio 2023).

Threadneedle (Lux) Global Tech

Il comparto investe in società tecnologiche a livello globale, avendo attualmente un’esposizione ai semiconduttori del 23,12% (al 30 aprile 2023). La prima posizione in portafoglio è Lam Research (LRCX), che fornisce apparecchiature per la fabbricazione di wafer e servizi correlati all’industria dei semiconduttori. Il fondo ha un Medalist Rating pari a Bronze (nella classe esaminata in questo articolo, al 30 aprile).

Gli ETF specializzati sui chip

Tra gli ETF, ci sono alcuni prodotti che sono specializzati sul settore dei semiconduttori: VanEck Semiconductor, HSBC NASDAQ Global Semiconductor e iShares MSCI Global Semiconductors.

Questi strumenti presentano differenze tra loro, a partire dai benchmark replicati. Ad esempio, il primo ha come riferimento un indice delle 25 società statunitensi più grandi e liquide del settore dei semiconduttori, con un tetto del 10% al peso di ciascun titolo ed utilizza criteri di sostenibilità. Il secondo segue un indice globale specializzato sull’industria dei chip e comprende 80 componenti. Il terzo investe anch’esso a livello globale, ma applica anche fattori di esclusione di attività controverse, come il carbone termico o le armi, e di sostenibilità.

Sempre tra gli ETF, si trova un’elevata esposizione ai semiconduttori anche in strumenti dedicati all’intelligenza artificiale, al metaverso, alle infrastrutture digitali e alla mobilità del futuro.

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Iscriviti alle newsletter Morningstar.

Clicca qui.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Titoli citati nell'articolo

Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures