Turismo e viaggi aerei, molto dipende dal petrolio

Il conflitto fra Russia e Ucraina, dicono gli analisti di Morningstar, non avrà un impatto diretto sulla domanda. Ma l’andamento del barile può condizionare le entrate delle aziende dei due settori.

Marco Caprotti 22/03/2022 | 10:48
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cremlino

La guerra fra Russia e Ucraina può avere effetti sul settore turistico e su quello aereo? Dipende da quale punto di vista si guarda la questione.

“Le società del segmento travel e alberghiero che seguiamo con la nostra ricerca hanno una scarsa esposizione alla Russia e all’Ucraina”, dice Dan Wasiolek, Senior Equity Analyst  di Morningstar in una nota del 6 marzo. “Tuttavia l’impatto del conflitto sui prezzi del petrolio potrebbe condizionare la domanda di turismo a livello globale”.

Il Brent del Mare del Nord il 22 marzo viaggia a 118,40 dollari al barile, in rialzo del 2,4% rispetto al giorno precedente, mentre il WTI americano è arrivato a toccare quota 114,48 dollari, con un guadagno del 2,1%.

Il precedente della Guerra del Golfo
Per capire cosa potrebbe succedere alle società del settore, l’analista è andato a vedere cosa è accaduto durante la Guerra del Golfo del 1990.

In quell’occasione, i prezzi del greggio sono aumentati arrivando a 84 dollari al barile nel settembre 1990 rispetto ai 37 dollari di giugno. A questo movimento è seguito poi un calo che, a febbraio 1991, ha portato il barile a 38 dollari. Il risultato di questo saliscendi è stato una riduzione del Pil statunitense e della domanda di camere negli alberghi.

Nel dettaglio, la contrazione del Pil Usa è stata dell’1,9% nel 1990 e dello 0,1% nel 1991, rispetto al +3,7% registrato nel 1989. Nel frattempo, le entrate per camera (Revenue Per Available Room o revPAR, una misura della redditività degli alberghi), hanno visto una crescita del 2,1% nel 1990 e del 2,5% nel 1991 rispetto al +5,5% registrato nel 1989.

“Calcolando un impatto simile per i titoli che copriamo con la nostra ricerca, potremmo avere una riduzione fino al 5% del fair value”, dice l’analista. “Al momento, mentre continuiamo ad osservare lo sviluppo del conflitto fra Russia e Ucraina, non abbiamo ancora cacolato questo impatto nelle nostre valutazioni. Inoltre, ci aspettiamo che il desiderio di viaggiare continui nel lungo periodo e pensiamo che la domanda di viaggi proseguirà dopo due anni di restrizioni pandemiche”.

Petrolio e vettori
I movimenti del petrolio riguardano da vicino anche il segmento delle compagnie aeree.

L’andamento del barile e quello dei titoli dei vettori, infatti, hanno una relazione inversa, con il valore dei secondi che aumenta al diminuire del primo.

Il rapporto fra andamento del petrolio e vettori
petrolio

“Il prezzo del petrolio è uno degli elementi che può aggiungere volatilità alle azioni delle compagnie aeree”, dice Burkett Huey, analista di Morningstar. "Anche piccoli cambiamenti possono produrre un impatto enorme sui risultati operativi. Se una compagnia aerea vende biglietti presumendo che il petrolio avrà un determinato prezzo e il barile aumenta, questo può portare a potenziali perdite di guadagni per ogni volo".  

Nel frattempo, le compagnie aeree che operano tra Europa e Asia devono affrontare altri problemi. “In alcuni casi, viene loro richiesto di fare di tutto per evitare lo spazio aereo russo, portando a voli più lunghi che utilizzano più carburante e facendo così crescere i costi”, dice l’analista.

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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