Bce e crisi Ucraina. Tassi fermi e Borse ancora giù

La Banca centrale europea non ha toccato il costo del denaro. Nonostante timidi segnali di ripresa, da quando è iniziato il conflitto i listini viaggiano ancora in territorio negativo. Uno scontro prolungato, dicono gli analisti di Morningstar, avrà effetti dal punto di vista macroeconomico.  

Marco Caprotti 10/03/2022 | 16:01
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Europa

La Bce ha preso di petto la guerra fra Russia e Ucraina. Dopo l’ultima riunione, il 10 marzo, l’Eurotower ha detto che la situazione è un "momento spartiacque" per l'Europa e si dichiara pronta a fare tutto pur di mantenere la stabilità dei prezzi e dell'economia.

L’istituto di politica monearia, intanto, ha confermato i tassi di interesse: il saggio di riferimento resta fermo allo zero, mentre quello sui depositi è negativo (-0,5%). L’Eurotower ha anche segnalato che qualsiasi modifica dei tassi di interesse verrà presa dopo la fine degli acquisti rientranti nell'asset purchase programme (APP) e sarà graduale.

Inoltre, ha confermato che i tassi resteranno su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà l’inflazione raggiungere il 2% nel medio termine. Nel primo trimestre del 2022 il Consiglio direttivo condurrà gli acquisti netti di attività nell’ambito del PEPP (pandemic emergency purchase programme) a un ritmo inferiore rispetto al trimestre precedente e interromperà gli acquisti netti di attività alla fine di marzo 2022.

Europa ancora debole
Fra alti e bassi, intanto, l’azionario europeo continua a viaggiare in territorio negativo. L’indice Morningstar Europe dal 24 febbraio (al 9 marzo e in euro), quando Mosca ha dato il via all’invasione dell’Ucraina, ha perso quasi il 5% (portando a -11,7% la performance da inizio anno). Nello stesso periodo il paniere Global Markets ha segnato +0,7% (-7,9% da gennaio).

Indici Morningstar Europe e Global Markets a confronto da inizio anno

Dati in euro aggiornati al 9 marzo 2022
Fonte: Morningstar Direct

Per quanto riguarda le valutazioni equity, secondo il Morningstar Global Market Barometer, la situazione continua a mostrare una diffusa sottovalutazione. Il mercato tedesco, ad esempio ha uno sconto del 19%, quello italiano una sottovalutazione del 20%, quello spagnolo dell’15% e quello UK del 14% (in sterline). La Francia ha uno sconto del 5% (relativamente alle stock coperte dall’analisi Morningstar. Dati in euro per Germania, Italia, Francia e Spagna. Valutazioni aggiornate al 9 marzo 2022).

“Parlando di mercati in generale, siamo in un periodo di elevata incertezza con visibilità molto limitata su come la situazione si risolverà”, spiega Michael Field, Senior Equity Analyst di Morningstar. “La maggior parte dei titoli europei che copriamo con la nostra ricerca non ha una grande esposizione alla Russia o all'Ucraina. Ma un conflitto prolungato potrebbe avere effetti a catena dal punto di vista macroeconomico”.

Secondo Capital Economics, questa crisi potrebbe aggiungere un +1,5% all'inflazione della zona euro quest'anno (in particolare quella derivante dai costi alimentari ed energetici). Questo, a sua volta, potrebbe costringere la Banca centrale europea ad aumentare prima del previsto i tassi di interesse, o a farlo in maniera più aggressiva.

“Per quanto riguarda il fronte energetico, la Russia esporta più di 180 miliardi di metri cubi di gas all'anno in Europa, oltre il 40% della fornitura che l’Ue compra dall’estero”, dice Field. “Sebbene questa sia una preoccupazione, consideriamo bassa la probabilità di interruzioni di consegna del gas. Per quanto riguarda le catene di approvigionamento (l’elemento principale che stava spingendo l’inflazione prima dell’invasione, Ndr), Russia e Ucraina non sono paesi chiave del sistema globale. Tuttavia l’introduzione di misure come la una no-fly zone nella regione non aiuterebbero di certo la situazione”.

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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