Perché è importante sapere cosa c’è in portafoglio

Le performance storiche non sono garanzia per i rendimenti futuri. L’analisi dello stile di investimento può venire in aiuto per conoscere il profilo di ritorno/rischio di un fondo.

Sara Silano 15/07/2019 | 09:28
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Siamo abituati a scegliere i fondi sulla base del loro rendimento e rischio, meno dal punto di vista dello stile, ossia di quello che hanno in portafoglio. Eppure, questo aspetto è importante perché ci permette di decidere cosa acquistare, classificare i nostri investimenti, comprendere le principali fonti di rischio e farci delle aspettative di rendimento.

Le differenze nei due approcci sono notevoli. L’analisi del profilo di rischio/rendimento di un fondo si basa sui dati storici di performance e li confronta con indici di riferimento, quella di stile guarda alle singole posizioni in portafoglio, ad esempio se si tratta di titoli a larga, media o piccola capitalizzazione, con un orientamento al valore o alla crescita.

Quando le performance riservano sorprese
Se consideriamo unicamente le performance, ci facciamo un’idea di un determinato fondo solo sulla base dei suoi ritorni passati, i quali non possono essere garanzia per quelli futuri. Potrebbero essere stati generati da scelte di investimento diverse da quelle attuali o da un team di gestione che oggi non c’è più. Ci potremmo anche trovare nella situazione in cui il fund manager ha battuto la categoria di riferimento grazie a scelte non in linea con il suo stile, ad esempio puntando in modo considerevole sulle small cap, nonostante la politica di investimento indichi un orientamento verso le blue chip. In questo caso, cambia anche il profilo di rischio e, senza un’analisi dello stile, è arduo comprenderne le motivazioni.

Morningstar Style Box
Morningstar sintetizza l’analisi del portafoglio in una matrice, chiamata Style box, che per i fondi azionari prevede nove possibili combinazioni tra i fattori dimensionali (large, mid, small) e di stile (value, blend e growth). Per quelli obbligazionari, la “scatola” è composta da indicatori relativi alla sensibilità ai tassi (limitata, moderata, ampia) e alla qualità del credito (alta, media e bassa).

Introdotta per la prima volta nel 1992, dal 2004 la Style box azionaria viene costruita sulla base di dieci fattori, cinque per lo stile value e cinque per il growth. Inoltre, i limiti di capitalizzazione sono flessibili e non statici e tengono conto delle diverse aree geografiche.

Limiti dimensionali della Style box azionaria

Limiti dimensionali della Style box azionaria

I dieci fattori di stile della Style box azionaria

I dieci fattori di stile della Style box azionaria

L’analisi dei fondi obbligazionari
Per quanto riguarda i fondi obbligazionari, gli indicatori utilizzati sono quelli più rilevanti per il reddito fisso, ossia la sensibilità ai tassi e la qualità del credito.

La Style Box obbligazionaria

La Morningstar Style Box obbligazionaria

Morningstar calcola i diversi intervalli di duration facendo riferimento all’indice proprietario Core bond. Le fasce sono le seguenti:

-        Limitata sensibilità ai tassi: dal 25 al 75% del Morningstar Core bond

-        Moderata: dal 75 al 125%

-        Ampia: sopra il 125%

Per quanto riguarda la qualità del credito, i range di riferimento sono i seguenti:

-        Bassa qualità: il rating creditizio medio ponderato per gli asset è inferiore a BBB

-        Media: il rating creditizio medio asset weighted è inferiore ad AA ma superiore o uguale a BBB

-        Alta: il rating creditizio medio asset weighted è pari o superiore ad AA.

Se il portafoglio è un’incognita
Conoscere cosa c’è in portafoglio, dunque, permette all’investitore di allineare meglio i propri investimenti con gli obiettivi finanziari, di vedere se nel tempo si creano disallineamenti, ad esempio perché il gestore ha cambiato strategia; oppure di intervenire se mutano le esigenze personali. Non solo è così possibile determinare le proprie aspettative in modo realistico, ma anche evitare cattive sorprese. Purtroppo, questo tipo di analisi non è sempre possibile e diventa impraticabile quando il fondo è costituito principalmente da derivati e strumenti illiquidi. In questi casi, l’unica alternativa è l’analisi delle performance storiche, con tutti i suoi limiti.

Leggi tutti gli articoli della Settimana Speciale dedicata alla Style investing.

 

 

 

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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