VIDEO: Gli investitori in bond devono ridurre le loro aspettative

I tassi ai minimi spingono i rendimenti obbligazionari ben al di sotto delle medie storiche. Ciononostante, ci sono ancora opportunità per chi punta al reddito fisso.

Valerio Baselli 19/04/2016 | 09:21
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Emma Wall: Buongiorno e benvenuti, sono Emma Wall e mi trovo in compagnia di Ian Sims, responsabile investimenti di Colchester Global. Buongiorno Ian.

Ian Sims: Buongiorno Emma.

Wall: Dove possiamo trovare valore nel mercato dei bond in questo momento?

Sims: Beh, penso che molto dipenda dalle proprie aspettative, in realtà. Se stiamo parlando di valore come si sarebbe potuto tradizionalmente fare, pensando cioè a cedole del 5%, 6%, 7%, 8% e quindi al 3%, 4% di rendimenti reali, questo è ovviamente quasi impossibile nel mercato di oggi a meno che non si tenti di fare operazioni che probabilmente sarebbero troppo rischiose.

In termini più semplici, quello che tutti noi possiamo realisticamente fare in quanto investitori è gestire al meglio quello che abbiamo. In questo momento il mercato è trainato dalle Banche centrali e dall’economia, cose che sono al di fuori del nostro controllo. Quindi ha senso solo guardare quelle cose che invece possiamo controllare. Come investitori globali, purtroppo, viviamo in un mondo in cui ora è possibile allocare il capitale nel modo più sensato per gli investitori di tutto il mondo.

Facciamo sempre molti sforzi, prendiamo decisioni circa i rating di credito, le cedole, l'inflazione nei paesi, quanto debito hanno, il rischio di default e così via.

Wall: Penso che questo sia un punto davvero interessante. Come dici tu il 7% era raggiungibile attraverso la liquidità non molto tempo fa è ora sembra un miraggio. Quindi le persone sono state costrette a puntare alle obbligazioni ad alto rendimento, a guardare al debito dei mercati emergenti al fine di ottenere del reddito. Come si fa a bilanciare rischio e rendimento?

Sims: Noi non cerchiamo di fare questo, francamente. Penso che sia uno dei più grandi errori che gli investitori possano mai fare il fatto di dire “beh ho bisogno del 5% ogni anno e quindi cerco qualcosa cosa che me lo dà”. Facendo così si arriva inevitabilmente anche alle cose che in realtà non si dovrebbe fare a lungo termine e, naturalmente, questo è come nascono le bolle: troppi investitori che cercano di raggiungere l'impossibile. Quindi penso che bisogna solo essere realistici. I rendimenti non sono così terribili su una base reale quando si guarda in particolare al di fuori dei paesi G3.

Wall: Perché l’inflazione è bassissima.

Sims: L’inflazione è bassa.

Wall: E allora dove si trovano queste opportunità? E qual è il miglior mix raggiungibile?

Sims: Noi guardiamo al di fuori del G3; abbiamo approfittato del buon momento dell4eurozona, che però secondo noi è finito. Tendiamo quindi a guardare altrove, anche se i rendimenti non sono particolarmente elevati: l'Australia e la Nuova Zelanda sono mercati che presentano ancora un valore aggiunto per noi.

In Europa, probabilmente la Norvegia è l'unico paese su cui abbiamo investito. Al di fuori, naturalmente, ci sono i paesi emergenti o quelli emergenti di migliore qualità. So che questa non è una novità in assoluto, ma lo è per noi. Credo che abbiamo iniziato a vedere chiare opportunià nell’obbligazionario dei mercati emergenti, nei rendimenti reali governativi in via di sviluppo verso la metà dello scorso anno. Ma ora c’è chiaramente valore.

Wall: Grazie mille Ian.

Sims: Grazie.

Wall: Per Morningstar, Emma Wall, grazie per l’attenzione.

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Info autore

Valerio Baselli

Valerio Baselli  è Giornalista di Morningstar.

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