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Wall Street vira in negativo. I dati macro positivi, dicono gli operatori, avvicinano la fine delle iniezioni di liquidità della Fed. L’Europa non approfitta del taglio dei tassi della Bce. Milano segna -2%. Male le banche. Sale Pirelli. 

Marco Caprotti 07/11/2013 | 17:46
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Wall Street sta viaggiando in territorio negativo dopo un’apertura con il segno più. A condizionare l’umore degli investitori all’inizio della seduta sono state due sorprese: la prima è arrivata dalla Banca centrale europea, che ha tagliato i tassi al minimo storico. Sebbene la decisione fosse nell'aria, è il timing ad avere preso alla sprovvista alcuni operatori. La seconda sorpresa riguarda il dato preliminare del Pil americano del terzo trimestre, cresciuto più delle attese. Questo, insieme ai dati settimanali sull’occupazione, ha innescato la preoccupazione degli operatori su un possibile anticipo dello stop alle iniezioni di liquidità.

Ma oggi è anche il giorno dell’atteso debutto di Twitter. Il titolo della società di microblogging ha aperto con il botto guadagnando subito il 70% rispetto ai 26 dollari dell’Ipo.

L’Europa cambia idea
Nel Vecchio continente è stata una seduta a più velocità per le Borse di Eurolandia. A una fase di debolezza è seguita una corsa non appena la Bce ha annunciato i tagli dei tassi. I listini hanno poi progressivamente rallentato, arrivando a chiudere con il segno meno (si è salvata solo la Germania). Gli investitori temono che la mossa dell'Eurotower favorisca più che altro le imprese tedesche e non dia vero impulso all'economia delle zone periferiche che versano in maggiore difficoltà.

A Milano, dove l’indice Ftse/Mib ha segnato -2% è stata una giornata difficile soprattutto per il comparto bancario. Seduta positiva, invece, per Pirelli, premiata per il piano industriale. 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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