Acquisti a Tokyo

L’indice Msci giapponese guadagna oltre il 6% in un mese.

Marco Caprotti 03/02/2010 | 09:50
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Prezzi bassi e buoni dati di bilancio stanno dando una spinta al mercato giapponese. Il problema, dicono però gli operatori, è vedere quanto questo vento favorevole durerà. L’indice Msci del Sol levante nell’ultimo mese (fino al 2 febbraio e calcolato in euro) ha guadagnato il 6,72%. Una performance di tutto rispetto, se si considera che il paniere, nell’intero 2009 e in mezzo a una forte volatilità, è cresciuto di quasi il 3%.

“Si stanno registrando buoni acquisti sulla piazza di Tokyo”, conferma una nota di Morningstar. “C’è la consapevolezza che, dopo 20 anni di mercato Orso, i titoli azionari ora sono decisamente a sconto. Lo shopping, tuttavia, non è generalizzato. Gli investitori tendono a preferire aziende ben capitalizzate e riconosciute per la loro buona gestione”. La scelta delle società più grandi da parte degli operatori è guidata anche dai risultati di bilancio. Il gruppo finanziario Nomura Holdings, ad esempio, nel terzo trimestre fiscale (chiuso a fine dicembre), ha registrato un utile netto di 10,2 miliardi di yen (80,3 milioni di euro). Il risultato, sottolineano gli analisti è buono per due motivi. Primo, perché fa da contrappeso alla perdita record da 343 miliardi di yen registrata nello stesso periodo dell’esercizio precedente. Secondo, perché la società è tornata al profitto.

Conti in crescita anche per Softbank, il terzo operatore telefonico nazionale. Il gruppo ha registrato un utile netto di poco superiore ai 24 miliardi, in crescita del 41% rispetto allo stesso trimestre del 2008. Un risultato – e un trend di ripresa - che ha spinto il management ad annunciare un aumento degli investimenti per l’anno in corso da 143 a 260 miliardi. Ha rivisto il nero, dopo cinque trimestri di rosso, anche il produttore di beni elettronici Mitsubishi Electric che ha avuto un utile di 23 miliardi rispetto a una perdita di oltre 28 miliardi nello stesso periodo dell’esercizio precedente.

Se le cose dal punto di vista aziendale vanno bene, la situazione da quello congiunturale è un po’ meno rosea. Il quadro economico è talmente fragile che, mentre nel resto del mondo si sta parlando di mettere fine ai piani di stimolo economico, a dicembre il Giappone ne ha lanciato uno da 7.200 miliardi che, spera il governo, cominci a far vedere i suoi effetti già a partire dal trimestre in corso. Nel frattempo, il ministro delle finanze Hirohisa Fujii ha detto chiaramente che “la situazione fiscale ed economica del Giappone è molto seria”.

Talmente seria che l’agenzia di merito di credito S&P ha deciso di tagliare l’outlook sul debito del Paese portandolo a negativo, La decisione è arrivata dopo che la Bank of Japan, per il tredicesimo mese consecutivo, ha tenuto i tassi di interesse allo 0,1% e dopo l’annuncio che l’economia in generale rimarrà sostanzialmente debole, anche se la deflazione sarà meno severa del previsto.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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