Piazza Affari torna la preferita

I gestori ottimisti sul listino milanese aumentano sensibilmente rispetto ad aprile, sorpassando quelli che stimano un rialzo delle Borse europee nei prossimi sei mesi. Diminuiscono i consensi per il Giappone, che, però, raccoglie oltre il 70% delle preferenze. Wall Street attrae di più, ma sconta la debolezza del dollaro.

Sara Silano 23/05/2007 | 17:19
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Per il 76% dei gestori, interpellati nell’ultimo sondaggio di Morningstar tra le principali case di investimento che operano in Italia, il listino milanese salirà nei prossimi sei mesi. Il 66% stima un trend analogo per le Borse europee e il 57% è ottimista sul mercato americano. Tokyo continua a perdere consensi, ma raccoglie il 71% delle preferenze.

Gli utili spingono Piazza Affari

Negli ultimi mesi, i ge

stori sono stati attratti dai processi di fusione ed acquisizione che hanno interessato il settore bancario, fenomeno che gli operatori ritengono sia in fase di attenuazione. Il listino milanese, tuttavia, continua a interessare i fund manager per i buoni fondamentali societari, l’attesa di sorprese positive sul fronte degli utili e il quadro economico favorevole. Rispetto ad aprile la percentuale di ottimisti è salita di quasi quindici punti percentuali a fronte di un numero di pessimisti intorno al 6%.

Europa più cara

Rispetto ad aprile, i gestori che stimano un rialzo delle Borse del Vecchio continente nei prossimi sei mesi sono saliti dal 56 al 66%, mentre coloro che prevedono un ribasso sono leggermente scesi. Le ragioni dell’ottimismo sono legate al buon andamento dell’economia, che non sembra risentire del rallentamento degli Stati Uniti. Le valutazioni dei titoli, tuttavia, sono meno attraenti, dopo la lunga fase di rialzo, e nel breve non sono da escludere correzioni.

Wall Street non teme il rallentamento

A maggio, gli ottimisti sulla Borsa americana sono saliti di una decina di punti percentuali rispetto ad aprile (erano il 48%). Il rischio di recessione è contenuto, mentre le valutazioni sono buone, anche se mancano titoli a forte sconto. Secondo alcuni gestori, Wall Street è da sovrappesare per le sue caratteristiche difensive, che gli permettono di resistere meglio ad eventuali cali generalizzati delle Borse.

Per un investitore europeo, il mercato statunitense è, attualmente, svantaggioso a causa della debolezza del dollaro (se non vengono adottate strategie di copertura). La lunga corsa della moneta unica è proseguita in aprile, portando il rapporto di cambio alla soglia di 1,4, e per il 30% dei fund manager non è ancora terminata. Un altro 30%, però, crede in un ribilanciamento nei prossimi mesi, per le ripercussioni negative di un ulteriore apprezzamento dell’euro sulla crescita del Vecchio continente.

Potenziale inespresso per Tokyo

Dopo Piazza Affari, la Borsa giapponese è quella che ha raccolto maggiori consensi tra i gestori, anche se da diversi mesi la percentuale di ottimisti è in calo. Il mercato nipponico potrebbe risentire meno di un calo generalizzato dell’azionario internazionale, in quanto ha registrato nell’ultimo anno e mezzo il rialzo più contenuto. Inoltre, le valutazioni dei titoli sono attraenti, ma l’economia stenta ad esprimere tutte le sue potenzialità, soprattutto sul fronte dei consumi interni.

In attesa del rialzo della Bce

Gran parte dei gestori prevede un rialzo dei tassi di interesse europei a giugno, per altro già scontato dal mercato. Per questa ragione, la parte breve della curva dei rendimenti continua ad essere quella che incorpora il maggior valore e un minor grado di rischio. In tale contesto, più di un fund manager su due stima una discesa dei prezzi dei titoli obbligazionari nei prossimi mesi. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, la Federal Reserve è in attesa di capire il trend dell’economia e dell’inflazione, ma potrebbe invertire il ciclo dei tassi, finora rialzista, nel corso del 2007. I fund manager raccomandano prudenza su quest’area, anche perché i bond americani sono considerati cari in relazione alle condizioni macro e inflazionistiche.

Hanno partecipato al sondaggio, condotto tra il 3 e il 10 maggio, 21 delle principali società di diritto italiano ed estero operanti sul territorio, che contano per circa l’80% degli asset gestiti in Italia. Si tratta di Aberdeen AM, Aletti Gestielle, Alpi Fondi Sgr, Anima Sgr, Azimut Sgr, Banca Fideuram, Banca Profilo, Bnl Gestioni Sgr,, Caam Sgr, Capitalgest, Dws Investments Italy, Eurizon Capital Sgr, Henderson, Ing Im, Investitori Sgr, Julius Baer Sgr, Mps Am, Pioneer Im, Sella Gestioni Sgr, Sgam Italia Sim, Total Return Sgr.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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