Borse verso una pausa?

Aumenta la cautela su Piazza Affari; atteso il riscatto del Giappone. Gestori divisi sui mercati azionari europei e su Wall Street. Poche chance di recupero per il dollaro.

Sara Silano 22/11/2006 | 17:54
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Il trend di fondo dei mercati azionari rimane positivo, ma è possibile a breve una fase di consolidamento dopo i forti rialzi registrati negli ultimi mesi (+7,4% l’Msci World nel trimestre). E’ il parere della maggior parte dei gestori che ha partecipato al sondaggio di Morningstar, condotto dal 7 e al 13 novembre tra le principali case di investimento che operano in Italia.

In attesa del riscatto del Giappone

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La Borsa di Tokyo non ha cavalcato il rally delle principali piazze finanziarie internazionali degli ultimi mesi, ma quasi l’80% dei gestori è convinto che potrà salire in futuro, percentuale superiore a quella di ottobre. Oltre alle motivazioni legate allo sviluppo della domanda interna, i fund manager spiegano il loro ottimismo con la convinzione che il listino nipponico colmerà il gap rispetto agli altri mercati mondiali, in quanto gli investitori saranno attratti dalle valutazioni dei titoli relativamente meno care.

Cambio di rotta sull’Italia

A novembre, gli ottimisti su Piazza Affari sono scesi a ridosso del 40% dal 67% del mese scorso. Un gestore su due, invece, si attende una stabilizzazione intorno agli attuali livelli. E’ convinzione diffusa che il mercato sia sostenuto dalle speculazioni sul consolidamento nel settore bancario, ma esiste incertezza sul fronte economico e preoccupazione su quello fiscale.

Europa e Wall Street, destini simili

E’ superiore al 60% la percentuale di gestori che prevede un apprezzamento dei listini europei e americani nei prossimi mesi, mentre il numero di pessimisti rimane contenuto sotto il 10%. I dati nascondono giudizi eterogenei da parte dei fund manager. Secondo alcuni, le Borse del Vecchio continente e quella statunitense non offrono grandi occasioni di titoli a sconto; secondo altri le valutazioni hanno raggiunto il livello di equilibrio sui mercati occidentali, ma Wall Street è da preferire per il carattere più difensivo e meno volatile. E’ diffusa la convinzione che fusioni ed acquisizioni proseguiranno nei prossimi mesi, sostenendo le quotazioni. Nello stesso tempo, i gestori si attendono un rallentamento dell’economia globale, che, tuttavia, non dovrebbe intaccare in modo significativo i bilanci aziendali.

Poche novità per Euro/dollaro

La quasi totalità dei gestori prevede una stabilizzazione del rapporto tra l’euro e il dollaro attorno agli attuali livelli o un apprezzamento della moneta unica. Pochi credono in un riscatto del biglietto verde. Per Cristiano Busnardo, amministratore delegato di Société Générale Am Italia, il rallentamento dell’economia nell’area Euro atteso per inizio 2007 e l’attuale sopravvalutazione della divisa locale inducono a ridurre le previsioni sul cambio a sei mesi da 1.35 a 1.30. Rimane invece invariata la stima a dodici mesi (1.30). Infine, è considerato “estremamente improbabile” un rafforzamento della divisa americana data l’ampiezza del deficit commerciale degli Stati Uniti.

Per i bond previsioni invariate

Più di un gestore su due si attende un calo dei prezzi delle obbligazioni europee nei prossimi sei mesi a fronte di un 40% circa che ipotizza una stabilizzazione attorno agli attuali livelli, in un mercato dove la curva dei rendimenti si è ulteriormente appiattita con differenziali tra breve e lunga scadenza sempre più ristretti. Inoltre, gli operatori scontano un rialzo dei tassi da parte della Banca centrale europea, nella riunione di dicembre. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, i fund manager sono equamente divisi tra chi prevede prezzi stabili e chi in discesa. L’attenzione è rivolta alle prossime mosse della Federal Reserve, che potrebbe interrompere il ciclo rialzista se sarà confermata la riduzione delle pressioni inflazionistiche.

Hanno partecipato al sondaggio, condotto tra il 7 e il 13 novembre, 23 delle principali società di diritto italiano ed estero operanti sul territorio, che contano per circa l’80% degli asset gestiti in Italia. Si tratta di Aberdeen Am, Aletti Gestielle, Alpi Fondi, Anima Sgr, Antonveneta Abn Ambro Sgr, Banca Fideuram, Banca Profilo, Caam Sgr, Compagnie Monégasque de Banque, Dws Investments Italy, Eurizon Capital Sgr, Euromobiliare Am Sgr, Henderson Global Investors, Invesco, Investitori Sgr, Julius Baer Sgr, Meliorbanca Sgr, Mps Am, Nextam Partners, Pioneer Im, Ras Am, Sgam Italia Sim, WestLB Mellon Am.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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