Ottava fiacca per i mercati mondiali

Segno meno per le Borse globali. La Fed mantiene inalterato il costo del denaro. Le piazze europee risentono del calo dell’indice di fiducia Zew. Non si ferma l’attività di M&A in Europa.

Michela Muscio, 22/09/2006 | 19:05
Facebook Twitter LinkedIn
E’ il Nikkei il listino peggiore della settimana, con una flessione dell’1,5% nell’ottava corta per festività.

Ad appesantire Tokyo ha contribuito il settore bancario, per i timori di un rallentamento nella crescita dei profitti, e il downgrade espresso da Lehman Brothers sul colosso farmaceutico Takeda. Hanno limitato le perdite i titoli legati all’export come Advantest e Tdk Corp sulla scia del deprezzamento dello yen. Notizie positive sono giunte anche da Mitsubishi Electric, che ha annunciato una conferenza per anticipare i risultati del trimestre su cui gli investitori sono positivi.

Su tutti i mercati asiatici è pesato il

colpo di Stato militare in Thailandia, anche se gli investitori non si sono fatti prendere dal panico e la Borsa di Bangkok nel giorno di riapertura ha ridotto le perdite dal 4 all’1,4% grazie agli acquisti dei fondi esteri che hanno approfittato della debolezza dei prezzi.

A Wall Street il Dow Jones e il Nasdaq si avviano a concludere l’ottava in calo dello 0,5% (a metà seduta di venerdì). Le vendite sono state innescate dalla variazione negativa dell'indice Philadelphia nel mese di agosto, dopo oltre tre anni all'insegna dell'espansione, che ha alimentato i timori di un rallentamento del ciclo congiunturale più veloce del previsto.

Gli altri dati macroeconomici hanno evidenziato un mercato immobiliare in fortissimo rallentamento e la crescita inferiore alle attese dei prezzi alla produzione per il mese di agosto. E’ calato a sorpresa, invece, l’indice core, al netto della componente alimentare e energetica. Sulla base anche di questi indicatori la Federal Reserve (Fed) ha mantenuto, come largamente atteso, i tassi di interesse fermi al 5,25%, per la seconda volta consecutiva, dopo 17 aumenti in due anni, e ha sottolineato che i rischi di inflazione dovrebbero essere ridotti dal rallentamento della crescita economica.

Il listino tecnologico americano è stato spinto al ribasso dal crollo di Yahoo che ha ceduto oltre il 12%, il maggiore calo degli ultimi 2 mesi, in un’unica seduta dopo aver lanciato l’allarme utili. Hanno pesato sul Nasdaq anche il calo del colosso dell'hardware Hewlett-Packard, dopo che i media hanno riportato che nello scandalo relativo alle intercettazioni illegali sarebbe coinvolto anche l’amministratore delegato Mark Hurd, e di Dell che ha ricevuto un’ammonimento di delisting dal Nasdaq per i ritardi nella consegna della documentazione dell’ultimo trimestre.

Tra le notizie confortanti Oracle è balzata del 12% sulla scia della pubblicazione di brillanti risultati societari, superiori alle attese degli analisti. La positiva trimestrale ha spinto verso l’alto anche Morgan Stanley, l'ultima delle grandi banche d’affari a riportare utili in crescita.

Nel Vecchio continente il listino francese ha chiuso l’ottava invariato rispetto a venerdì scorso, mentre Francoforte e Londra hanno subito una flessione intorno allo 0,7%. A pesare negativamente sui mercati europei è stata la pubblicazione dell’indice Zew sulla fiducia degli investitori, che è sceso ad agosto ai minimi da sette anni, risultando nettamente peggiore delle stime.

Sul fronte societario, sempre al centro dell'attenzione sono state le operazioni di fusione e acquisizione. Il gruppo tedesco Merck ha comprato una quota di maggioranza del farmaceutico svizzero Serono, mentre Time Warner ha venduto Aol Francia all’operatore di telefonia fissa Neuf Cegetel, che si quoterà in Borsa a ottobre. Inoltre lo Stato olandese ha annunciato l'intenzione di vendere la quota in Telecom Kpn.

A Piazza Affari, il Mibtel è calato dello 0,3% mentre l’S&P/Mib dello 0,1%. Gli occhi degli investitori sono ancora puntati sui titoli della galassia Telecom, complice i risvolti giudiziari e l'incertezza sul riassetto futuro del gruppo.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

 

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures