ArcelorMittal, un buy col brivido

Il mercato sconta fortemente il titolo del primo produttore di acciaio al mondo. Morningstar  ne raccomanda l’acquisto ma mette in guardia sui fattori che potrebbero alimentarne la volatilità.

Francesco Lavecchia 14/05/2013 | 11:25
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ArcelorMittal (MT) è un buon affare ma attenti alla volatilità di breve periodo. Da inizio anno le azioni del gruppo lussemburghese hanno perso oltre il 20% del loro valore nonostante il prezzo dell’acciaio abbia registrato una forte impennata nei primi due mesi dell’anno (+20%), mantenendosi ancora adesso sopra i livelli del dicembre 2012.

Lakshmi Mittal, Presidente e Amministratore Delegato, ha confermato, negli ultimi incontri con gli analisti, le sue previsioni per un miglioramento dei conti rispetto allo scorso anno ma il mercato continua a scontare il titolo quotato sul Nyse di New York del 40% rispetto alla nostra stima del prezzo obiettivo che è di 35 dollari per azione.  Secondo le stime dell’Ad, infatti, la crescente domanda di acciaio, proveniente da Stati Uniti, Brasile e CSI (Comunità degli Stati Indipendenti, formata dalla Russia e da molti paesi dell’ex-Unione Sovietica), dovrebbe compensare il calo delle richieste dei paesi del Vecchio continente contribuendo a sostenere il progresso del fatturato e degli utili.

I nostri analisti giudicano positivamente il recente operato dell’azienda, che è intervenuta per ridurre in maniere sensibile l’ammontare del debito, ora ai minimi dagli ultimi cinque anni, e rimangono convinti che il miglioramento della profittabilità dipenda unicamente dalla ripresa della domanda di acciaio e dall’allargamento dello spread tra il prezzo dello stesso e il costo delle materie prime. La nostra raccomandazione, quindi, è quella di acquistare senza però dimenticare che il titolo potrebbe essere soggetto a volatilità nel breve termine. Nonostante infatti ArcelorMittal sia il primo produttore di acciaio al mondo e Morningstar le riconosca una posizione di vantaggio all’interno del settore, in virtù della forte diversificazione geografica e di prodotto e alla sua profonda integrazione verticale che le permette di ridurre i costi di produzione, la futura evoluzione del mercato dell’acciaio è strettamente legata al ciclo economico, il cui andamento, specie in Europa è difficile da prevedere.  E a questo si aggiunge, poi, la forte esposizione del gruppo all’instabilità dei politica dei paesi in via di sviluppo in cui opera. 

Per consultare il report completo su ArcelorMittal clicca qui.

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Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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