Gestori prudenti su piazza Affari

Il listino milanese è tradizionalmente difensivo, ma pesa la debolezza economica e l’incertezza politica. Wall Street può colmare il gap valutativo rispetto all’Europa. In Giappone, il quadro macro resta favorevole. Nessuna sorpresa sul cambio euro/dollaro.

Sara Silano 15/06/2006 | 15:25
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Meno di un gestore su due, interpellato da Morningstar nel sondaggio di giugno tra le principali case di investimento che operano in Italia, prevede che piazza Affari crescerà nei prossimi sei mesi, contro il 56% che è ottimista sulle altre Borse europee. In generale, i fund manager continuano a pensare che nel medio termine le azioni faranno meglio delle obbligazioni, anche se hanno mediamente ridotto l’esposizione a questa classe di attivi.

v>Italia, crescono i pessimisti

Rispetto a maggio, è salito dal 12 al 21% il numero di gestori che prevede un ribasso del listino milanese nella seconda parte dell’anno a fronte di un 31% che stima una stabilizzazione attorno agli attuali livelli. La Borsa italiana è costituita in prevalenza da titoli difensivi che dovrebbero sovraperformare in un contesto volatile, ma sconta la debolezza della ripresa economica e la fase di transizione politica, che genera incertezza sulle prossime manovre fiscali.

Wall Street meglio dell’Europa

Circa il 70% dei manager prevede un rialzo della Borsa americana nei prossimi sei mesi, percentuale che è superiore a quella dei gestori ottimisti sul Vecchio continente. E’ convinzione diffusa che Wall Street possa colmare il gap valutativo con l’Europa, grazie alla debolezza del dollaro, al buon andamento della crescita globale e alla pausa della Federal Reserve nell’aumento dei tassi di interesse, dopo un’ultima stretta a fine giugno. I pessimisti, meno del 9%, mettono, tuttavia, in guardia dai rischi di un ulteriore aumento dei prezzi delle materie prime e del costo del lavoro e dai possibili effetti di una riduzione della liquidità.

Nikkei sotto pressione

Nonostante i pesanti ribassi dell’indice nipponico, causati dagli scandali finanziari e dalla volatilità delle Borse mondiali, i gestori continuano ad essere positivi sul mercato giapponese. Circa il 70% prevede un rialzo nei prossimi sei mesi, contro il 21% che stima una stabilizzazione attorno agli attuali livelli. I motivi dell’ottimismo vanno ricercati nel buon andamento dell’economia e nella crescita degli utili societari. Inoltre, le valutazioni sono più attraenti rispetto a quelle di altri mercati.

Tra euro e dollaro poche sorprese

Per il 47% dei gestori il cambio tra la moneta unica e il biglietto verde oscillerà attorno agli attuali livelli, mentre il 38% stima un apprezzamento dell’euro nella seconda parte dell’anno. La Banca centrale europea ha intrapreso la via dei rialzi dei tassi che potrebbe portare a una riduzione del differenziale con gli Stati Uniti, sempre che la Fed non prosegua nella stretta monetaria. Non sono attese grandi sorprese neppure sui mercati obbligazionari. Per un gestore su due i prezzi sono destinati a scendere sia in Europa sia oltreoceano.

Hanno partecipato al sondaggio, condotto tra l’1 e il 12 giugno, 23 delle principali società di diritto italiano ed estero operanti sul territorio, che contano per circa l’85% degli asset gestiti in Italia. Si tratta di Alpi Fondi, American Express, Anima Sgr, Antonveneta Abn Amro, Azimut, Banca Fideuram, Banca Profilo, BNL Gestioni, BSI, Caam Sgr, Dekabank, Dws Investments Italy, Euromobiliare Am, Henderson Global Investors, Hsbc, Invesco, Investitori Sgr, Julius Baer, Nextam Partners, Pioneer Im, Sanpaolo Imi am, Sella Gestioni Sgr e Zenit Sgr.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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