Gestori, aumentano i pessimisti

Rispetto a settembre, i manager sono più cauti sul futuro di Wall Street e delle Borse europee. Tokyo si muove in controtendenza. Il dollaro riprende quota sulla moneta unica. Obbligazioni in sottopeso nei portafogli bilanciati.

Sara Silano 11/10/2005 | 16:47
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Un gestore su due è convinto che le Borse europee e Wall Street saliranno nei prossimi sei mesi, ma, secondo l’ultimo sondaggio Morningstar, effettuato tra il 3 e il 10 ottobre, la percentuale di pessimisti è in aumento rispetto a settembre. Il 20% degli intervistati prevede un ribasso del listino americano contro l’11% precedente e un altro 15,4% si attende un trend analogo del Vecchio continente (10% il mese scorso). Anche su Piazza Affari il giudizio è più cauto: gli ottimisti sono scesi dal 54 al 47%, mentre coloro che si aspettano un calo sono passati dall’8 al 19%.

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Giappone in controtendenza

Secondo l’indagine, effettuata tra 27 delle principali case di investimento italiane ed estere operanti sul territorio, la Borsa di Tokyo resta la preferita dall’80% dei gestori contro il 7,7% che è pessimista. La rielezione di Junichiro Koizumi ha aperto la strada alle riforme e rafforzato la convinzione dei manager che il Paese abbia definitivamente imboccato la strada per uscire dalla deflazione. Il mercato nipponico è considerato attraente sia in termini valutativi, sia per il potenziale di crescita economica legato alle esportazioni e allo sviluppo della domanda interna.

Europa e Stati Uniti mai così vicini

Rispetto a Wall Street, le Borse del Vecchio continente continuano ad essere preferite, tuttavia il divario si è ristretto. Il 50% dei gestori prevede un rialzo dei listini di Eurolandia nei prossimi sei mesi, contro il 48% che si attende un trend analogo oltreoceano. E’ maggiore il distacco tra i pessimisti sulle due aree, perché le valutazioni delle azioni americane sono considerate meno attraenti. La situazione, tuttavia, è destinata a cambiare in quanto il vantaggio dei titoli europei, in termini di rapporto prezzo/utili, si è ridotto negli ultimi mesi.

Dollaro in rimonta

Sul rapporto tra euro e dollaro il sentiment è cambiato nell’ultimo mese. Per un gestore su due, sarà il biglietto verde ad apprezzarsi nel prossimo semestre (erano il 22% a settembre). Un altro 34% prevede una stabilizzazione attorno agli attuali livelli; infine, il 15,4% è ottimista sul futuro della moneta unica, il livello più basso dall’ottobre 2004. La divisa americana trova supporto nel crescente differenziale di tassi di interesse tra le due sponde dell’oceano, nella debolezza della politica europea e nel buon ritmo di crescita dell’economia statunitense.

Prezzi in discesa sul mercato obbligazionario

Le previsioni sui titoli del reddito fisso non hanno subito grandi variazioni nell’ultimo mese. Secondo il 66,7% dei gestori, i prezzi delle obbligazioni americane scenderanno nel prossimo semestre e circa il 41% degli intervistati prevede un andamento analogo nell’area euro. I bond sono mantenuti generalmente in sottopeso nei portafogli bilanciati, perché considerati sopravvalutati. Essi rappresentano in media il 30-40% degli asset complessivi. Il Vecchio continente continua ad essere preferito agli Stati Uniti, anche se potrebbe risentire negativamente del calo dei corsi oltreoceano. Rendimenti ai minimi, tassi di interesse in aumento e timori di pressioni inflazionistiche inducono i gestori a preferire le scadenze brevi e i titoli con merito di credito elevato. E’ maggiore, invece, la cautela nei confronti dei cosiddetti prodotti a spread, ossia le emissioni societarie e quelle dei Paesi emergenti.

Hanno partecipato al sondaggio, condotto tra il 3 e il 10 ottobre, 27 delle principali società di diritto italiano ed estero operanti sul territorio, che contano per circa l’80% degli asset gestiti in Italia.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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