Tanti fondi, poca scelta

Sono migliaia i fondi venduti in tutta Europa e il numero è in continua crescita, anche per l’incremento dell’attività delle case di gestione oltre i confini domestici. Esistono numerose opportunità non ancora sfruttate per lanciare nuovi fondi d’interesse degli investitori.

Niklas Tell, 16/11/2004 | 13:40
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Uno dei principi chiave delle scelte d’investimento è quello che afferma che la concentrazione in un'unica classe di investimento è rischiosa, poiché l’investitore finisce per dipendere da quella sola attività di investimento scelta, in qualunque condizione di mercato. Questo è il motivo per cui si raccomanda agli investitori di diversificare gli investimenti e di costruire un portafoglio ben bilanciato.

In Europa Morningstar monitorizza 25mila classi di fondi, un numero che dovrebbe risultare più che sufficiente per arrivare a costruire un portafoglio ben diversificato. Una ricerca condotta da Morningstar l’anno scorso ha evidenziato che il mercato dei fondi è saturo, o almeno che parte del mercato sembra essere saturo, dato che le società di gestione stanno offrendo prodotti mo

lto simili tra loro piuttosto che prodotti d’investimento innovativi.

Nel breve periodo però il numero di fondi è destinato a crescere. Sempre più numerosi sono infatti i prodotti venduti oltreconfine dalle case d’investimento e le differenze esistenti nei mercati, in termini di percentuale di fondi stranieri venduti, tenderà a sparire nel tempo. Un esempio al riguardo lo fornisce un recente studio relativo allo status dei distributori dei fondi offshore venduti nel Regno Unito.



Contando il numero dei fondi distribuiti in Europa, si notano forti differenze tra i mercati, come evidenziato nel grafico sotto, che mostra il numero di sottoscrittori per fondo in ciascun mercato. Germania, Regno Unito e Danimarca sono i mercati dove potrebbero essere lanciati più fondi nuovi, senza che il mercato risultasse super affollato. Leggendo sempre lo stesso grafico, si potrebbe dedurre che gli altri mercati dovrebbero invece ridurre significativamente il numero dei fondi offerti.



Ma, con così tanti prodotti offerti, gli investitori europei hanno a disposizione sufficienti fondi di qualità, utili per costruire portafogli ben bilanciati e diversificati? Considerando soltanto il numero di fondi, la risposta sarebbe affermativa. Se si considera però lo stile di investimento dei prodotti analizzati, si trova che molti fondi sono troppo simili e lasciano così ampio spazio al lancio di nuovi prodotti. Un’opportunità questa che esiste da tempo, ma che finora è stata poco sfruttata dall’industria dei fondi, con una indubbia una perdita per gli investitori.

L’importanza dello stile

Lo stile di investimento è sempre stato un criterio chiave nella valutazione dei fondi negli Stati Uniti e nel tempo i gestori statunitensi hanno sviluppato una significativa esperienza nei diversi stili. La performance del fondo, sia quella positiva che quella negativa, può infatti essere in parte spiegata dallo stile di investimento dei titoli che il fondo detiene in portafoglio. Un’indicazione su come i rendimenti variano a seconda del diverso stile di investimento proviene dallo studio degli indici sviluppati da Morningstar per il mercato azionario statunitense, basato sulla stessa metodologia usata per il Morningstar Style Box.

Guardando la performance del mercato americano attraverso la lente dello stile di investimento, la risposta alla domanda “il 2000 è stato un anno positivo o negativo per il mercato azionario?” non è cosi semplice come si potrebbe pensare. Il grafico sottostante delinea la performance di diversi segmenti del mercato statunitense nel 2000.



Nel periodo analizzato, la performance dei principali indici americani è stata negativa. L’indice Dow Jones Industrial ha perso il 5,4%, lo S&P il 9,1%, mentre il Nasdaq composite è precipitato del 39,3%. Così, mentre la bolla speculativa nel marzo del 2000 ha fermato la crescita dei mercati e, in particolare, quella delle large cap, le altre tipologie di titoli hanno performato bene.

A metà strada

Gli investitori europei, però, non dispongono di una scelta di fondi con stile dedicato. Uno sguardo veloce ad alcune categorie chiave dei fondi che investono in large cap lo conferma. Il grafico sottostante evidenzia le percentuali di fondi value, blend e growth (come definite dallo Style Box del fondo) in ognuna delle sei categorie large cap. E’ evidente che i sottoscrittori hanno a disposizione una limitata scelta sia se cercano fondi growth che prodotti value. La maggior parte dei fondi si trovano infatti nel mezzo dello spettro dello stile di investimento.



Sicuramente i fondi con uno stile puro non sono necessariamente preferibili ai fondi che si muovono tra gli stili. Lo stile di un fondo è comunque una fonte addizionale di diversificazione a livello di portafoglio ed è importante conoscere come è meglio diversificare il portafoglio tra titoli growth e value. Alcuni gestori sostengono che il migliore approccio allo stile di investimento è quello pragmatico. Comunque, cosi come la scelta del momento in cui spostarsi tra i diversi settori o regioni può risultare difficile, anche la decisione del giusto timing per cambiare lo stile di investimento è ardua.

Fornire agli investitori ciò di cui hanno bisogno

In conclusione, i fondi sono potenti veicoli di investimento, ma gli investitori non sempre sfruttano al massimo le loro potenzialità, o non sono in grado di scegliere ciò che è disponibile sul mercato. Il fatto che pochi fondi in Europa si allontanano dallo stile medio, e cioè la maggior parte dei fondi sono blend, rende più difficile la costruzione di un portafoglio che possa soddisfare i bisogni degli investitori. Un sottoscrittore con un portafoglio growth non avrebbe molti prodotti disponibili nel cercare fondi value per bilanciare il suo portafoglio.

A chi obietta che gli investitori non hanno mai domandato questi prodotti, e questo è il motivo per cui non sono stati lanciati, si ribatte dicendo che è la stessa storia della gallina e dell’uovo: senza domanda non c’è offerta. Sono poche le società di gestione attente ad educare e informare gli investitori su concetti fondamentali, come quello dei diversi stili d’investimento, mentre è piuttosto facile trovare case d’investimento che sfruttano lo stile come strategia di marketing.

Nell’attuale dibattito sui mezzi utili per conquistarsi la fiducia degli investitori, le società di gestione potrebbero puntare anche a offrire fondi con solide strategie di investimento, attraenti obiettivi d’investimento e comunicazione onesta. Gli investitori non hanno bisogno di prodotti simili e anzi sarebbero lieti di poter investire in fondi che riempiano lo spazio libero del loro attuale portafoglio.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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