Hedge italiani, industria da 8,5 miliardi

Da gennaio la raccolta è cresciuta del 37%. Prevalgono i fondi di fondi, una peculiarità del nostro mercato a livello mondiale. Il guru americano Steinhardt mette in guardia dagli eccessi negli Usa.

Sara Silano 20/05/2004 | 15:32
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Nel 2003, il patrimonio dell’industria italiana degli hedge fund è cresciuto del 180%, da 2,2 miliardi di euro del 2002 a 6,2 miliardi. Il trend è continuato nei primi mesi del 2004, con un aumento della raccolta a 8,5 miliardi. A livello europeo, gli hedge puri gestiscono 125 miliardi di dollari e i fondi di fondi 105 miliardi, valori che su scala mondiale salgono rispettivamente a 815 e 210 miliardi.

I dati sono stati presentati oggi nel corso della quarta Hedge fund conference, il tradizionale appuntamento della comunità finanziaria con l’industria dei fondi alternativi, promosso da Borsa italiana. Tra i relatori, era presente Micheal Steinhardt, uno dei gestori più rinomati nella storia di questi strumenti, il quale ha criticato gli eccessi degli ultimi anni negli Stati Uniti,

dove enormi flussi si dirigono verso gli hedge fund e nascono continuamente e “troppo facilmente” nuovi gestori. Per Steinhardt, se la situazione non cambierà, rischia di diventare esplosiva, con conseguenze gravi per il settore.

Nonostante gli elevati ritmi di crescita, la realtà italiana è molto diversa da quella americana. Le società di gestione speculative sono 26 per un totale di 87 fondi, di cui 79 fondi di fondi e 8 single manager hedge fund. Secondo i dati di Mondo Hedge, questi ultimi gestiscono un patrimonio di 347 milioni di euro. Nel panorama mondiale, l’Italia si distingue per l’elevata concentrazione nel settore dei fondi di fondi.

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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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