Più etica per le imprese

Andare alla ricerca del rendimento, nel rispetto dei valori e delle esigenze dell’investitore moderno: è l’obiettivo delle società che si occupano di finanza etica, che chiedono con insistenza alle imprese di adottare i principi della Corporate Social Responsability.

Maria Grazia Briganti 19/06/2003 | 12:39
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Parlare di finanza etica partendo da chi la deve applicare al proprio interno: è questo lo scopo del terzo seminario sull’investimento socialmente responsabile che si è tenuto a Roma, organizzato da Mellon Global Investments e Finetica, e che ha riunito attorno a un tavolo le tre principali figure coinvolte quando si parla di coniugare il profitto con l’etica: aziende, fund manager e investitori istituzionali.

Un’occasione di confronto, in cui soprattutto le società sono state chiamate a riflettere sulla convenienza dell’applicazione della Corporate Social Responsability al loro interno: le aziende che operano nel rispetto di tali criteri, dovendo affrontare minori rischi operativi, quali quelli ambientali o di conflittualità sociale e quindi minori risarcimenti, creano valore, ri

sultando nel medio periodo più profittevoli.

E su queste società si concentra l’attenzione dei principali player dei mercati finanziari, direttamente e non impegnati nella finanza etica, e dei grandi investitori istituzionali che per i loro investimenti cercano strumenti capaci di generare performance di lungo periodo.

Il seminario, che ha visto la partecipazione e la testimonianza diretta degli esponenti di Eni, Enel e Stm, ha dunque posto l’accento sulla necessità di coniugare il rendimento con il rispetto dei valori e delle esigenze dell’investitore moderno. Esigenze di trasparenza dei conti e di rispetto degli azionisti che sempre più catalizzano gli interessi, soprattutto dopo i drammatici avvenimenti del 2002.

Marco Palacino, Vice Direttore Generale di Mellon Global Investments Italia, ha sottolineato l’importanza di alimentare una corretta cultura del mercato, soprattutto in presenza di un’offerta che spesso presenta prodotti definiti come “etici” per pure opportunità di marketing". "Affinchè la progressiva crescita della domanda da parte dei risparmiatori" continua Palacino "non trovi risposte solo di facciata, è fondamentale che lo stesso proponente adotti al suo interno rigorose politiche etiche di gestione. Da questo punto di vista teniamo a ricordare i programmi di training etico che ogni nuovo dipendente di Mellon deve seguire prima di entrare in azienda”.

Sempre dal lato dell’offerta, Sergio Corbello, Presidente di Assoprevidenza, ha citato i dati di andamento del settore previdenziale ed ha indirizzato alle società di gestione la proposta di istituire fondi pensione aperti di matrice interamente etica, per dare agli aderenti la possibilità di scegliere più liberamente un investimento etico, rispetto a quanto possono fare con programmi pensionistici che contengono fondi etici.

In Europa a fine 2002 i fondi comuni SRI hanno raggiunto quota 380, rispetto ai 321 dell’anno precedente, con una crescita del patrimonio pari al 15,17%.

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Maria Grazia Briganti  è stata editor & analyst di Morningstar Italy

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