Hedge oltre la crisi

Si è parlato del mercato potenziale di questi prodotti e della loro rischiosità alla seconda giornata dell’Hedge Funds World Italy 2002. Con un occhio particolare alle potenzialità italiane.

Germana Martano, 04/12/2002 | 16:31
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L’Italia è il primo Paese europeo con una forte cornice normativa sugli hedge e ha dimostrato un potenzialità di crescita consistente. Con queste parole di Arpad Busson, presidente di EIM, si è aperta oggi la seconda giornata dell’Hedge Funds World Italy 2002 a Milano.

Un mercato, quello italiano, che per Andrea Nascè, responsabile degli investimenti di Ersel Hedge, è destinato a crescere a consistenti tassi di sviluppo nei prossimi anni, grazie anche solo a tre modifiche: l’abbassamento della soglia di investimento minimo, la possibilità di frazionamento delle quote e il via libero alla creazione di hedge su cui sono legati prodotti a capitale garantito. Un mercato, quello mondiale, che, secondo Jeffrey Lindenbaum, managing director di Ivy asset management, si svilupperà a livell

o di capacità gestorie, fondando le sue potenzialità sulla volatilità dei mercati, le strategie adottate e i migliori asset manager.

La platea di gestori ha però anche discusso della rischiosità di questi prodotti ovvero della gestione del rischio che molto spesso viene ignorata, facendo passare il termine di prodotti speculativi a prodotti, come gli hedge, che vedono tra i primi acquirenti proprio le assicurazioni, che li adottano a copertura dei loro investimenti. Per Joel Katzman, presidente e chief executive oficer di Jp Morgan Alternative asset management, la rischiosità, nelle sue diverse forme, viene gestita sia con una attenta selezione dei manager sia con una opportuna diversificazione di strategie.

Restano i dubbi, anche nella platea degli addetti ai lavori, sui passi in avanti che vanno fatti anche in termini di trasparenza, soprattutto laddove la maggior parte dei prodotti, almeno in Italia, è fatta di fondi di fondi hedge, dove quindi la selezione dei fondi hedge da acquistare va basata su informazioni spesso ancora poco disponibili.

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