Se etico l'investimento rende di più

E' la conclusione dell'Osservatorio Finetica, che ha presentato oggi a Milano uno studio sulla superiorità delle performance dell'l’Ethical Index Global nei confronti dell'indice di mercato MSCI World.

Maria Grazia Briganti 10/04/2002 | 17:36
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Che l’investimento etico potesse assicurare rendimenti interessanti è l’assunzione fondamentale su cui da tempo poggia l’offerta sempre più copiosa delle case di gestione italiane ed estere. Che un investimento condotto secondo principi etici potesse addirittura garantire rendimenti più elevati di uno tradizionale è una novità, descritta oggi in Bocconi in occasione di un convegno organizzato dall’Osservatorio Finetica, la joint-venture creata dalla Pontificia Università Lateranense e l’università Bocconi.

I ricercatori dell’Osservatorio hanno infatti riportato un’analisi comparata condotta tra l’Ethical Index Global e l’indice MSCI World, che dimostra la superiorità dei rendimenti del primo su vari orizzonti temporali. “A tre mesi l’indice etico limita i danni a una perdita del

2,27% contro il 2,92% del benchmark; a sei mesi è positivo del 7,62% contro il 4,44% dell’indice generalista” recita lo studio “a un anno gli indici tornano negativi, ma con quello etico a -1,12% contrapposto al -3,67% dell’altro; a tre anni, infine, divergono anche i segni, con il benchmark a -16,76% e l’indice etico a +9,35%”.

I motivi, secondo l’Osservatorio, sono da rintracciare nella riduzione dei rischi operativi, quali quelli ambientali o di conflittualità sociale, propri delle società più aggressive che puntano più ai risultati di breve periodo. Le società che invece operano nel rispetto di tali criteri, dovendo affrontare minori conflittualità, minori risarcimenti, creano valore e nel medio periodo risultano di conseguenza più profittevoli.

Sempre nel corso del Convegno, Finetica ha presentato il suo Manifesto, che raccoglie i principi secondo i quali un investimento può essere definito etico, superando gli aspetti speculativi e di marketing connessi a un’eventuale eticità solo di facciata e non tradotta nella politica di investimento.

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Maria Grazia Briganti  è stata editor & analyst di Morningstar Italy

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