La giusta commissione

In una serie di casi è difficile arrivare al computo corretto delle fee che gravano sui fondi. Se ne è discusso nel corso di un convegno sulle problematiche del back office organizzato settimana scorsa da Iside a Milano.

Dario Castagna, 11/02/2002 | 23:11
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Come cambia il back-office dei fondi alla luce delle ultime novità dei mercati finanziari: è stato il tema del convegno organizzato settimana scorsa a Milano da Iside, l’Istituto internazionale di documentazione economica.

Grande attenzione è stata dedicata in particolare alle problematiche relative ai fondi di fondi che non intendano far gravare in capo all’acquirente le spese e i diritti di qualsiasi natura relativi alla sottoscrizione, alla gestione e al rimborso delle quote dei fondi in cui il fdf investe. Le sgr, infatti, devono investire in questo caso ingenti risorse nel back office per il ricomputo dei Nav.

Problemi di ril

evante entità nascono anche nella gestione dei fondi hedge. Il particolare sistema di remunerazione che caratterizza questi strumenti può dar luogo a fenomeni di elisione delle commissioni detti Free Riding e sindrome di Claw Back. Il Free riding nasce dal fatto che gli hedge funds non addebitano le commissioni di gestione qualora il fondo quoti a un livello inferiore rispetto a quello del giorno dell’ultima commissione pagata (commission day). Un investitore che avesse investito dopo questa data può trovarsi nella situazione in cui, nonostante il fondo gli abbia prodotto un rendimento positivo, non debba pagare nessuna commissione perché il fondo quota ancora a un valore inferiore a quello del commission day.

La sindrome di Claw Back deriva invece dal meccanismo che prevede la restituzione delle commissione di incentivo qualora il fondo generi una serie continuativa di perdite. In questo caso il sottoscrittore ritardatario potrebbe beneficiare della restituzione del rateo che non ha mai pagato e di cui perciò non ha diritto.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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