Pioneer pensa etico

La società del gruppo Unicredito mette a disposizione anche dell'investitore retail un fondo etico certificato da un comitato doc.

Maria Grazia Briganti 22/01/2002 | 00:43
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Un comitato composto da nomi di spicco e un advisor etico per l’individuazione dell’universo investibile, sono i segni particolari del fondo socialmente responsabile targato Pioneer. Si tratta dell’Enviromental & Ethical fund, un fondo di diritto lussemburghese che va ad aggiungersi alla sempre più vasta offerta italiana di prodotti di investimento che cercano di conciliare morale e profitto.

Già operante dal giugno 2000 e finora a disposizione della clientela istituzionale, l’Enviromental & Ethical fund è da oggi disponibile anche per l’investitore privato sensibile al fatto che i propri risparmi vengano indirizzati verso aziende che si comportino in maniera socialmente responsabile, ovvero che non siano innanzitutto impegnate in attività illecite. L’analisi viene circoscritta ut

ilizzando il database della società Avanzi (membro italiano del SiRi Group), che procede all’eliminazione di un certo numero di società secondo i criteri negativi fissati dal comitato, proseguendo poi con lo screening delle società che manifestano comportamenti positivi nei confronti dell’ambiente, nei rapporti con gli stakeholders o risultano impegnate a livello sociale.

Sulla scelte ultime di portafoglio vigilerà il comitato etico che, presieduto dal prof. Maurizio Mori -docente di Bioetica all’Università di Torino- e composto da nomi come Umberto Veronesi e mons. Angelo Bizzarri –presidente della Fondazione Don Gnocchi- avrà parere vincolante sugli investimenti.

Il fondo, un azionario globale che fino ad ora ha perseguito un total return senza seguire alcun benchmark, è investito per oltre la metà del suo portafoglio in beni di consumo, e per un quarto in aziende statunitensi. “Al momento non abbiamo inserito in portafoglio alcuna società italiana” ha dichiarato a Morningstar il gestore Stefano Pregnolato, “ma molto probabilmente lo faremo a breve, compatibilmente con la ricerca di titoli ad elevata liquidità”. Per scelte interne il fondo non investirà comunque nel titolo Unicredito che pure è l’unica società italiana inserita nell’indice etico Dow Jones Sustenibility Index, “mentre presumibilmente adotteremo quale benchmark il FTSE4 Good” ha concluso Pregnolato.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Maria Grazia Briganti  è stata editor & analyst di Morningstar Italy

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