Negli ultimi 12 mesi il comparto energia è stato il peggiore in Europa, con una perdita di oltre il 16%. Gran parte delle vendite sui titoli del settore si sono concentrate nel mese di aprile, nel quale gli energetici della regione hanno ceduto il 14,5% in scia al calo del prezzo del barile. L’indice Morningstar Developed Market Europe Energy ha sottoperformato la regione di circa il 13% lo scorso mese e di oltre il 21% nell’ultimo anno.
Dopo il recente sell-off, tutti gli energetici europei coperti dall’analisi di Morningstar sono ora scambiati a prezzi inferiori rispetto al fair value, con un tasso di sconto medio C del 15% (dati al 20/05/2025).
Cosa c’è dietro la debolezza del comparto? Secondo Joshua Aguilar, director of equity research di Morningstar, il mercato del greggio sta pagando un contesto macro indecifrabile: “L’incertezza sulla politica commerciale americana ha contagiato il mercato, mentre aumenta il rischio che la risalita dell’inflazione possa indebolire la domanda di petrolio”. A questo si aggiungono le aspettative degli investitori relativamente a un ulteriormente flessione del prezzo del barile in caso di un accordo di pace tra Russia e Ucraina, mentre la decisione dei paesi dell’OPEC+ di accelerare gli aumenti della produzione ha alimentato i timori sull’aumento dell’offerta globale di greggio in un momento in cui le prospettive della domanda sono già molto incerte. Tutto questo ha contribuito a far scendere il prezzo del barile sotto USD 58, il punto più basso degli ultimi 4 anni.
Ad ogni modo, secondo Aguilar, le stime del fair value per i titoli energetici europei coperti da Morningstar si basano su una previsione nel medio periodo del prezzo del barile scambiato sul Brent pari a USD 60. Le stime sembrano più che realistiche poiché in linea con le attuali quotazioni di mercato.
Ecco i tre titoli europei del comparto energetico scambiati ai prezzi più convenienti.
BP BP.
- Fair Value Estimate: GBX 511.00
- Morningstar Rating: ★★★★
- Economic Moat: None
- Morningstar Uncertainty Rating: High
Negli ultimi 12 mesi il titolo ha ceduto il 19% e ora è scambiato a un tasso di sconto del 28% rispetto al fair value di GBX 511. A pesare sul titolo, oltre alla debolezza del prezzo del barile, ci sono anche le preoccupazioni del mercato per il livello elevato dell’indebitamento dell’azienda. “Il debito era già una preoccupazione prima di aumentare nel corso del primo trimestre del 2025. Inoltre, l’attuale situazione finanziaria rende BP più vulnerabile alla debolezza del prezzo del petrolio rispetto ai suoi competitor”, dice Allen Good, director di Morningstar.
“Tuttavia, si prevede che i proventi derivanti dalla vendita di asset si attesteranno tra i 3 e i 4 miliardi di dollari durante l’anno, il che dovrebbe contribuire a ridurre l’indebitamento netto entro la fine dell’anno, nell’ipotesi che i prezzi del petrolio si mantengano stabili. Inoltre, la spesa in conto capitale per il 2025 sarà leggermente inferiore a quanto precedentemente previsto”.
Equinor EQNR
- Fair Value Estimate: NOK 320.00
- Morningstar Rating: ★★★★
- Economic Moat: None
- Morningstar Uncertainty Rating: High
Dopo la perdita del 10% accumulata negli ultimi 12 mesi, il titolo Equinor è scontato del 25% rispetto al fair value di NOK 320. L’azienda norvegese, come la maggior parte dei competitor della regione, ha pagato i mancati ritorni degli investimenti fatti nel settore delle energie rinnovabili e ora sta cercando di fare marcia indietro.
“Equinor ridurrà la spesa per i suoi business a basse emissioni di carbonio del 50% rispetto al precedente piano, liberando liquidità da distribuire agli azionisti. Tuttavia, nel2025 ha ridotto il suo programma di riacquisto di azioni proprie a USD 5 miliardi, da USD 6 miliardi di dollari del 2024. Nonostante le recenti vendite subite sul mercato, consideriamo positivamente i cambiamenti strategici dell’azienda e prevediamo che grazie ad essi Equinor sia in grado di realizzare flussi di cassa per USD 23 miliardi di dollari nei prossimi tre anni”, afferma Good.
Tenaris TEN
- Fair Value Estimate: €17.00
- Morningstar Rating: ★★★
- Economic Moat: None
- Morningstar Uncertainty Rating: High
Tenaris ha ceduto il 18% negli ultimi tre mesi e ora è scambiata a un tasso di sconto del 14% rispetto al fair value di EUR 17. Gli analisti hanno recentemente alzato la valutazione del titolo da EUR 14 a EUR 17 per incorporare le loro aspettative di vendite stabili nel corso dell’anno grazie a una ripresa del prezzo medio di vendita dei prodotti e servizi offerti da Tenaris. “Tenaris è il principale fornitore di tubi in acciaio per l’industria petrolifera e controlla quasi la metà del mercato globale degli OCTG (Oil Country Tubular Goods, una collezione di laminati metallici che vengono utilizzati sia onshore che offshore nell’industria petrolifera), fornendo soluzioni premium e non premium per applicazioni offshore e onshore”, dice Joshua Aguilar, director di Morningstar.
“Nel lungo termine, Tenaris ha ancora l’opportunità di crescere fuori dal mercato USA, poiché prevediamo che gli investimenti delle società internazionali di esplorazione e produzione supereranno quelli dei competitor nordamericani. La concorrenza rimane tuttavia elevata e alcuni mercati chiave come Cina e Arabia Saudita favoriscono sempre più i produttori nazionali. Prevediamo modesti miglioramenti dei margini, principalmente dovuti a un maggiore assorbimento dei costi fissi, con l’aumento della produzione di tubi e l’affermarsi di strategie di efficienza interna”.
L'autore o gli autori non possiedono posizioni nei titoli menzionati in questo articolo. Leggi la policy editoriale di Morningstar.
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