OPS UniCredit su Banco BPM, stop Consob per 30 giorni

Il provvedimento darà a UniCredit più tempo per trattare con il governo sui paletti all’operazione messi nell’esercizio del golden power.

Sara Silano 22/05/2025 | 13:23
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The logo of Italian international banking group UniCredit stands on the facade of the group headquarters.

Dopo l’annuncio di mercoledì 22 maggio di sospensione per 30 giorni dell’OPS di UniCredit UCG su Banco BPM BAMI da parte della Consob, si aggiunge oggi, venerdì 23 maggio, un nuovo capitolo.

L’istituto di Piazza Gae Aulenti ha detto che presenterà ricorso al Tribunale amministrativo regionale del Lazio “per sciogliere le riserve esistenti sulla legittimità del golden power” sull’OPS Banco BPM. Lo stesso ha detto di voler fare l’amministratore delegato della banca di Piazza Meda, Giuseppe Castagna, in un’intervista al Sole 24 Ore con riferimento alla sospensione dell’OPS decisa dalla Consob ieri.

Mentre scriviamo il titolo UniCredit è piatto a EUR 57,24, e Banco BPM è in lieve rialzo a EUR 10,04.

Perché l’OPS di UniCredit su Banco BPM è stata sospesa per 30 giorni?

Con delibera n. 23562, la Consob ha annunciato nella sera del 21 maggio la sospensione per trenta giorni dell’OPS volontaria di UniCredit su Banco BPM iniziata il 28 aprile, che avrebbe dovuto terminare il 23 giugno e quindi slitterà al 23 luglio. Il provvedimento segue la richiesta da parte dell’istituto guidato da Orcel di riaprire il procedimento di golden power. UniCredit ha presentato al Consiglio dei ministri una “istanza di autotutela”, riservandosi nel frattempo “ogni forma di opportuna tutela dei propri diritti e interessi”.

Con la decisione della Consob, UniCredit ha dunque più tempo per trattare con il governo dei paletti messi dall’esercizio dei poteri speciali del golden power per la scalata all’istituto di Piazza Meda. Tra questi ci sono l’obbligo per almeno cinque anni di non ridurre gli investimenti di Anima in titoli di emittenti italiani – circa 90 miliardi di euro di titoli governativi - e la cessazione di tutte le attività in Russia entro nove mesi, ossia metà gennaio 2026.

La reazione di Banco BPM

La decisione dell’autorità di vigilanza ha scatenato le ire di Banco BPM che – secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa - si è detta pronta a “ogni iniziativa a tutela della banca e dei suoi azionisti” per contrastare “un provvedimento abnorme di assoluta gravità”.

Nella delibera si legge che la Consob ha ritenuto “necessario” sospendere l’offerta per “la situazione di incertezza” che si è delineata con la richiesta di UniCredit al governo che “non consente, allo stato, ai destinatari di pervenire a un fondato giudizio sull’offerta”.

Il provvedimento della Consob potrà essere impugnato davanti al Tribunale amministrativo del Lazio “entro sessanta giorni dalla comunicazione”.

Una OPS ostile

Secondo quanto riportato da Teleborsa, al 20 maggio, le richieste di adesione all’OPS ammontavano a 261.830, pari allo 0,017280% delle azioni oggetto dell’offerta, una percentuale molto bassa rispetto al 66,67% posta come condizione di efficacia dell’offerta, o quanto meno del 50% del capitale sociale +1 azione. L’istituto guidato da Giuseppe Castagna aveva già espresso la sua contrarietà all’OPS prima ancora dei recenti sviluppi, per diverse ragioni tra cui il fatto che l’offerta sia con “premio sostanzialmente nullo”. “Dalla data di annuncio”, si legge sul sito di Banco BPM, “il corrispettivo è sempre stato a sconto rispetto al prezzo dell’azione”.

Alla chiusura del 21 maggio, il titolo BAMI valeva EUR 10,06, mentre il prezzo ufficiale di UniCredit era di EUR 57,94. L’OPS prevede che “per ciascuna azione di BPM portata in adesione all’OPS, UniCredit riconoscerà un corrispettivo unitario rappresentato da n. 0,175 azioni ordinarie di UniCredit di nuova emissione”.

Cosa potrebbe succedere all’OPS di UniCredit su BPM adesso?

“Sembra che UniCredit abbia un’altra possibilità di negoziare con il governo italiano in merito alle restrizioni imposte dall’esecutivo all’offerta su Banco BPM”, commenta Johann Scholtz, senior equity analyst di Morningstar. “UniCredit non sembra in grado di rispettare le restrizioni così come sono state formulate. Riteniamo che tali restrizioni limiterebbero in modo significativo la capacità di UniCredit di trarre sinergie significative da un potenziale accordo”.

“A un certo punto”, conclude Scholtz, è necessario chiedersi se un potenziale accordo per BPM valga davvero tutto l’impegno e l’attenzione che il management di UniCredit sta investendo”.

Secondo l’ufficio studi di Websim, questo provvedimento dà ad UniCredit “maggior tempo per valutare come procedere”.

Facendo riferimento al fatto che l’OPS è ancora a sconto, gli analisti sono dell’idea possa andare in porto solo se UniCredit aggiungerà “una componente cash” per riconoscere parte delle sinergie”.

Gli analisti di Deutsche Bank osservano, però, che il premio rispetto all’offerta si è ridotto nelle ultime settimane. In ogni caso, ritengono che la richiesta di sospensione alla Consob “conferma la nostra opinione circa il costante impegno di UCG a portare a termine l’offerta di scambio su BAMI”.

L’articolo è stato pubblicato il 22 maggio e aggiornato il 23 maggio.


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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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