I titoli italiani campioni di performance nel decennio

La migliore è SeSa, ma nella classifica stilata da Equita Sim entrano anche blue chip del calibro di Stellantis e STMicroelectronics. La loro corsa a Piazza Affari potrebbe non essere finita.

Sara Silano 21/12/2023 | 11:23
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Facciata Borsa Italiana

-I titoli italiani campioni di performance sono ben bilanciati tra società a grande e media capitalizzazione, con 21 titoli appartenenti al FTSE Mib e 19 al FTSE Mid.

-Nella classifica aumentano i tecnologici e compaiono le energie rinnovabili.

- I campioni di Piazza Affari del decennio sono oggi a sconto rispetto ai concorrenti internazionali.

Sono 40 i titoli italiani che hanno battuto il mercato azionario di Piazza Affari negli ultimi dieci anni e hanno una capitalizzazione superiore al miliardo di euro. A dirlo è un report di Equita Sim, che ha analizzato i rendimenti dal 2013 al 2023.

La classifica dei titoli italiani

I nomi sono tutt’altro che scontati a partire dalla migliore società in assoluto che è SeSa (+987% nel periodo considerato, che si traduce in un +27% medio annuo). L’azienda, che opera nel settore dell’innovazione tecnologica e dei servizi informatici e digitali per le aziende, ha una capitalizzazione che sfiora gli 1,5 miliardi (al 31 ottobre) e rientra nel segmento Euronext Star Milan di Piazza Affari.

Sul secondo e terzo gradino più alto del podio troviamo Alerion Clean Power e Reply. La prima è specializzata nella produzione di elettricità da fonti rinnovabili; la seconda è tra i principali fornitori italiani di servizi di consulenza in sistemi informatici.

Le blue chip campioni di performance

La classifica dei “magnifici 40” è ben bilanciata tra società a grande e media capitalizzazione, con 21 titoli appartenenti al FTSE Mib e 19 al FTSE Mid (small e mid cap).

Tra le blue chip troviamo Stellantis, che è quarta per rendimento nel decennio, con un rialzo del 691%, e poco distante STMicroelectronics, che è sesta con un +648%. Ma il titolo più grande è Enel con una capitalizzazione al 31 ottobre di quasi 61 miliardi.

Tra i titoli più piccoli troviamo Gruppo MutuiOnline (servizi di intermediazione nel settore dei mutui immobiliari e dei crediti al consumo), con una performance del 666% nel decennio, e la holding Italmobiliare (+236%). Entrambe superano appena il miliardo di capitalizzazione.

A livello settoriale, la maggior parte dei titoli appartiene al settore industriale e finanziario, che insieme costituiscono la metà del paniere dei top 40. La miglior banca per rendimento nel decennio è Mediobanca (+253%), seguita da Banca Generali (+213%) e Intesa Sanpaolo (+172%).

L’identikit dei migliori titoli italiani del decennio

Lo studio di Equita sim ha analizzato più in profondità le prime dieci società per performance nel decennio che hanno una capitalizzazione superiore al miliardo di euro e scambi medi giornalieri per almeno 500 milioni. La maggior parte sono quotate sul listino principale (FTSE Mib), mentre nello studio precedente (riferito al periodo 2008-2018) vi erano più small e mid cap. “L’aumento della capitalizzazione è un’indicazione del fatto che il mercato ha premiato più recentemente titoli di dimensione più significativa, pur mantenendo un buon bilanciamento tra large cap e small-mid cap”, dice Domenico Ghilotti, co-head dell’Ufficio studi di Equita Sim.

Rispetto al passato, la top 10 del 2023 si caratterizza anche per un’espansione della presenza di titoli tecnologici, con l’ingresso di un peso massimo del calibro di STM, la comparsa del settore delle energie rinnovabili (Erg), l’affermazione di due titoli industriali (oltre Stellantis, Interpump) e la conferma dei farmaceutici (Amplifon e Recordati).

L’edizione 2023 dello studio di Equita sim mette in luce alcune linee di continuità con il precedente report del 2018. In particolare, la vocazione all’export delle eccellenze italiane e la struttura di governance con un’azionista di riferimento rappresentato dai fondatori o dalla famiglia fondatrice, anche se meno rigida rispetto al passato.

In Stellantis e Amplifon, ad esempio, la quota della famiglia sul capitale è inferiore al 50%, anche se in Amplifon la struttura a voto maggiorato consente alla famiglia di mantenere oltre il 50% dei diritti. Recordati ha visto un cambio di governance rispetto al 2018, con la famiglia fondatrice che ha ceduto il controllo a un private equity, pur rimanendo con un ruolo di azionista di minoranza.

“La liquidità dei titoli rimane mediamente ancora un tema critico per il mercato italiano”, si legge nello studio, soprattutto se si escludono pesi massimi come Stellantis e STM. Il livello mediano è, infatti, di 9,4 milioni di euro, un numero superiore del 40% a quello del 2018, grazie alla capitalizzazione piùsignificativa delle aziende nel panel e in parte all’aumento del flottante, ma che rimane comunque modesto.

Il ruolo dell’M&A nel rally di Borsa

Nella quasi totalità dei casi, la performance negli ultimi dieci anni di questi titoli italiani è stata possibile anche grazie al ricorso alla crescita esterna. “Possiamo dire che per nove società su dieci la capacità di acquisire e integrare aziende rappresenta una parte essenziale del core business e dell’investment case, pur con profili di operazioni molto diversi tra loro: transformational deals (operazioni che hanno cambiato la natura e l’operatività dell’azienda, Ndr) per Stellantis, molte acquisizioni di dimensioni medie e piccole per SeSa, Reply, MOL, Amplifon, Recordati, Interpump ed Erg, molto spesso finalizzate anche all’ingresso in nuovi mercati esteri”, spiega Ghilotti. “Il panel presenta però anche aziende come STM che sono state in grado di eccellere in settori ad alta intensità di R&D (ricerca e sviluppo) e capitale prevalentemente per via organica”.

E’ il momento di investire nei campioni di Piazza Affari?

Guardando alle opportunità per gli investitori, i titoli italiani campioni di performance nel decennio sono oggi a sconto, talvolta significativo (15%) rispetto ai concorrenti internazionali, in base ai metodi di valutazione di Equita sim (vedi grafico). Nel 2018, invece, trattavano a multipli allineati.

I titoli italiani campioni di performance: adjusted P/E 2024 e premio/sconto rispetto ai concorrenti

Italian champions: PE e sconto

“Nonostante la forte performance degli ultimi dieci anni, le valutazioni sono oggi più compresse rispetto a 5 anni fa, con un multiplo medio del paniere di 15x PE (price/earning, in sostanza, le azioni quotano a 15 volte gli utili, Ndr) rispetto ai 19x del 2018 e con i singoli titoli che trattano per lo più a sconto rispetto a quelli comparabili a livello internazionale, sconto che non emergeva invece nel 2018”, conclude lo studio di Equita Sim.

Cinque stelle Morningstar per Stellantis e STM

Tra i titoli a più larga capitalizzazione della top ten, gli analisti di Morningstar attribuiscono cinque stelle sia a Stellantis sia a STM. In sostanza, questo significa che le due azioni sono a sconto rispetto al fair value, che è rispettivamente di 39 euro per la prima e di 63 euro per la seconda.

Stellantis

Morningstar Rating: ★★★★★
Fair Value: 39 euro
Economic Moat: None

“Stellantis è negoziata a un 55% di sconto rispetto al nostro fair value”, afferma Richard Hilgert, senior equity analyst di Morningstar, in una nota del 31 ottobre 2023. “La società ha registrato un fatturato nel terzo trimestre di 45,1 miliardi di euro, in aumento del 7% rispetto ai 42,1 miliardi di euro dell'anno precedente, nonostante lo sciopero della UAW (il sindacato americano dei lavoratori del settore automobilistico, Ndr). Esclusi gli effetti valutari sfavorevoli, la crescita organica dei ricavi è stata del 14%. Il dato è stato migliore delle stime del consensus FacSet. Nonostante i forti venti contrari, siamo rimasti colpiti dal fatto che la crescita organica dei ricavi abbia superato l’incremento dei volumi di 3 punti percentuali, grazie al pricing, al mix di prodotti e ai volumi”.

STMicroelectronics

Morningstar Rating: ★★★★★
Fair Value: 63 euro
Economic Moat: Narrow

“Le previsioni per il quarto trimestre dell'azienda sono state un po' deboli a causa dei venti contrari nel settore industriale, in linea con i commenti della rivale Texas Instruments, ma siamo incoraggiati dall'ottimismo e dalla visibilità dei dati sulla crescita dei chip per il settore automobilistico nel 2024. A più lungo termine, confidiamo nella forte posizione di STMicroelectronics e nella tendenza secolare verso un maggiore contenuto di chip per auto, soprattutto nei veicoli elettrici”, spiega Brian Colello, responsabile della ricerca sui titoli tecnologici di Morningstar in una nota del 26 ottobre 2023. “Continuiamo a ritenere STM sottovalutata, soprattutto per gli investitori pazienti e di lungo termine disposti a superare i periodi ciclici di flessione del settore industriale di riferimento”.

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Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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