3 errori da evitare negli investimenti nel 2024

Nicolò Bragazza (MIM): i rendimenti della liquidità non rimarranno alti per sempre. E le obbligazioni non bastano per diversificare il portafoglio. Attenti ai rischi azionari e sui tassi di interesse.

Sara Silano 11/12/2023 | 09:37
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Sara Silano: Benvenuti su Morningstar. Oggi sono insieme a Nicolò Bragazza, Associate Portfolio Manager di Morningstar Investment Management (MIM), per parlare di tre errori da evitare nel 2024.

Nicolò, grazie per essere qui oggi. Quali sono i tre errori che gli investitori devono assolutamente evitare nel nuovo anno?

Nicolo Bragazza: Nel 2024, penso che gli investitori debbano esaminare i loro portafogli e comprendere tre cose principali. Il primo è che la liquidità è ottima finché non lo è più (cash is great until it isn’t). La seconda è che, anche se è vero che le obbligazioni hanno fornito una buona diversificazione nell’ultimo decennio, non dovremmo fare affidamento solo sui bond per una diversificazione efficace. E la terza cosa è che gli investitori dovrebbero pensare ai loro portafogli non solo in termini di pesi ma anche di esposizioni e sensibilità sottostanti.

Silano: Parliamo del primo errore da evitare…

Bragazza: Come dicevo, i contanti sono ottimi finché non lo sono più. Negli ultimi due anni, il forte aumento dei tassi di interesse ha reso la liquidità nuovamente piuttosto attraente. Fino al 2021, il cash era considerato “spazzatura” da molti investitori. Ora è una classe di attività più interessante da avere nei portafogli. E in alcune aree geografiche come il Regno Unito o gli Stati Uniti, il rendimento è superiore al 5%. E questo praticamente senza volatilità. Quindi, anche se non vi è dubbio che ora il cash offra rendimenti reali positivi, sicurezza del capitale e liquidità; è importante pensare ai rischi che comporta, perché - come qualsiasi altra attività - non è esente da rischi.

Rendimento reale, sicurezza del capitale e liquidità, tutti questi aspetti dovrebbero essere attentamente considerati dagli investitori. I rendimenti dei conti deposito sono a breve termine e quindi la sicurezza del capitale è solo per un breve periodo di tempo. Inoltre, il rendimento reale a lungo termine potrebbe non essere così sicuro, perché più esteso è il l’orizzonte temporale, maggiore è il rischio che si corre nel detenere una notevole quantità in contanti. In aggiunta a ciò, la liquidità non protegge durante le recessioni come le obbligazioni e quindi il suo potenziale di diversificazione è limitato.

Silano: Cosa ci dici sul secondo errore da evitare negli investimenti?

Bragazza: Il secondo errore da evitare è di fare affidamento sulle obbligazioni per una diversificazione efficace. Come ho detto all’inizio, negli ultimi quarant’anni le obbligazioni si sono rivelate eccellenti “diversificatori” e hanno fornito un’affidabile fonte di protezione durante le fasi di discesa delle azioni. Ma in un mondo in cui abbiamo debiti e deficit molto elevati e c’è anche la necessità di ristrutturare le nostre economie, sappiamo che il rischio di inflazione è tornato e questo è l’ambiente peggiore per il reddito fisso. In aggiunta a ciò, se le banche centrali continuassero a sposare la visione di un crescente rischio di inflazione, potrebbero non tagliare (i tassi di interesse) così tanto come hanno fatto in passato, anche se le Borse dovessero crollare. E ciò limiterebbe la capacità delle obbligazioni di fornire un’efficace diversificazione. Pertanto, penso che in risposta a questo contesto piuttosto impegnativo, gli investitori multi-asset debbano utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione e fare leva anche sulle proprietà di diversificazione di altre classi di asset come le valute e gli strumenti alternativi. E con alternativi intendo specificamente gli hedge fund liquidi (liquid alternative) e l’oro.

Silano: Infine, parliamo del terzo errore da evitare negli investimenti…

Bragazza: Il terzo punto che ho menzionato è: non pensare solo ai pesi degli asset in portafoglio. Pensa alle esposizioni e alla sensibilità. E questo perché molte persone tendono a pensare ai propri portafogli solo in termini di peso degli asset. E sebbene ciò non sia sbagliato, è incompleto. Gli asset hanno sensibilità diverse e pertanto il peso potrebbe non fornire una stima accurata del rischio effettivo che stai correndo. È importante conoscere la sensibilità del proprio portafoglio, in particolare quella al rischio azionario e al rischio del tasso di interesse. Questi due si chiamano, rispettivamente, beta e duration. E una valutazione adeguata di entrambi è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di portafoglio.

Silano: Nicolò, grazie mille per essere venuto qui oggi. Per Morningstar sono Sara Silano.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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