Meglio fare gli investitori non gli indovini nel 2023

Per Dan Kemp, Global Chief Investment Officer di MIM, il prossimo anno è più che mai importante focalizzarsi sui propri investimenti invece di cercare di prevedere cosa faranno i mercati.

Johanna Englundh 16/12/2022 | 09:00
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È nella nostra natura cercare di prevedere cosa potrebbe riservare il futuro, ma non è una mossa saggia come investitori. Questa è una delle lezioni tratte dall'Investment Outlook di Morningstar per il 2023.

Cosa dovremmo fare allora? Dan Kemp, Global Chief Investment Officer di Morningstar Investment Management (MIM), si unisce a noi per una chiacchierata su come possiamo prepararci per avere successo negli investimenti in questo difficile clima di mercato.

Johanna Englundh: Morningstar ha appena pubblicato l’outlook per il 2023. E il Global Chief Investment Officer di MIM, Dan Kemp, è qui per darci un'idea di cosa tenere a mente nel nuovo anno.

Dan, dal vostro outlook per il 2023, c'è qualcosa che si differenzia dagli anni precedenti?

Dan Kemp: Penso che la prima cosa che emerge è che pensiamo alle prospettive future in modo un po' diverso dalle altre persone. Crediamo che il futuro sia incerto e quindi imprevedibile. E quindi, non passiamo il nostro tempo a cercare di prevedere cosa accadrà nell'anno a venire. Invece, pensiamo all'investitore e al modo in cui può affrontare cosa succederà nel 2023. Ci mettiamo dalla parte dell'investitore. Lo abbiamo fatto anche in questo outlook che è focalizzato sulle sfide che gli investitori avranno davanti nel 2023 sui mercati e nelle diverse fasi della loro vita dal punto di vista finanziario. Quindi, questo è un outlook per l'investitore più che di previsione di quello che faranno i mercati. L'altra cosa che è cambiata, ovviamente, è che il panorama degli investimenti alle porte del 2023 è diverso da quello di inizio 2022.

JE: Okay. Quindi, spetta all'investitore non cercare di prevedere il futuro, ma costruire un portafoglio solido che lo aiuti davvero a raggiungere gli obiettivi a lungo termine. Tuttavia, penso che molti investitori saranno rimasti un po' delusi nel 2022 da alcune strutture di portafoglio classiche come il 60-40 (60% azioni, 40% obbligazioni, Ndr). Pensi che queste teorie sulla diversificazione varranno ancora in futuro?

DK: Questa è davvero una bella domanda. E se pensiamo al '22, hai assolutamente ragione che è stata una vera sorpresa per molte persone, perché non solo abbiamo avuto un calo dei prezzi delle azioni - e questo accade spesso, in particolare quando abbiamo grandi shock macroeconomici globali come la guerra in Ucraina, ma anche i prezzi delle obbligazioni sono diminuiti. E le persone in genere fanno affidamento sui bond per compensare l’andamento delle azioni, perché normalmente si muovono in direzioni opposte. E quindi, se detieni sia azioni che obbligazioni nel tuo portafoglio, la tua vita di investitore potrebbe essere più agevole. Questo non è successo nel '22. Ma di solito succede. Se possiedi obbligazioni di alta qualità, in genere questa è la migliore polizza se desideri proteggere il portafoglio dai periodi di volatilità del mercato.

Ora, ci sono stati momenti in passato in cui non è successo. Ne sono esempi il taper tantrum nel 2013, il 1994 e i primi anni '70 in cui abbiamo avuto una flessione sincronizzata di azioni e obbligazioni. Ma il fatto che possiamo evidenziare solo questi episodi negli ultimi 50 anni, ci ricorda che normalmente le obbligazioni hanno fatto il loro lavoro. E non c'è motivo di aspettarsi non lo facciano in futuro. Il tema chiave sono le valutazioni. Il vantaggio per gli investitori alle porte del  2023 è che i prezzi sono più bassi rispetto a un anno fa.

JE: Okay. Quindi, la diversificazione non è fuori moda. Ma agli investitori preoccupati per questo mercato e i suoi rapidi cambiamenti, che consiglio daresti?

DK: La prima cosa da ricordare, come ho detto all'inizio della nostra conversazione, è che il futuro è incerto. E la definizione di incertezza è che non solo non sappiamo quale sarà il risultato, ma non conosciamo la gamma di possibili risultati. Quindi, l'incertezza è diversa dal rischio. Quando pensiamo al rischio, possiamo pensarlo come tirare i dadi. Non sai quale numero uscirà quando lanci i dadi, ma sai che sarà tra uno e sei e puoi calcolarne la probabilità. Mentre quando pensiamo al futuro negli investimenti, dobbiamo ricordare che è incerto. E ci sentiamo tutti davvero a disagio per questa incertezza. E così, il pericolo è che trasformiamo l'incertezza in storie, in narrazioni che poi guidano il nostro comportamento. E quando proviamo a creare narrazioni sul futuro, normalmente commettiamo errori. Quindi, potremmo diventare troppo aggressivi nei nostri investimenti quando i prezzi sono alti e troppo difensivi, quando i prezzi sono veramente bassi. I nostri comportamenti possono essere influenzati dal flusso di notizie e dal sentiment positivo o negativo di altri investitori. La cosa più importante come investitori  è cercare di proteggerci, isolarci dalle notizie e i rumor che ci circondano e ricordare che quando i prezzi sono bassi, è il momento migliore per investire.

JE: Grazie, Dan. Alla prossima. Per Morningstar, sono Johanna Englundh.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Johanna Englundh  è un editore per Morningstar in Svezia.

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