DBRS Morningstar, cosa dobbiamo attenderci da un governo di destra in Italia

L’agenzia di rating prevede che un possibile esecutivo guidato da Giorgia Meloni non modifichi in modo significativo i fondamentali economici dell’Italia. Ma una diluizione del programma di riforme previsto dal PNRR potrebbe compromettere il potenziale di crescita e la sostenibilità del debito pubblico.

Sara Silano 26/09/2022 | 17:17
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Italia-Parlamento

“Un governo di destra non modificherà in maniera significativa i fondamentali economici dell'Italia”. A dirlo è DBRS Morningstar in una nota post-elezioni.

La vittoria della coalizione di destra, composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati, era stata largamente pronosticata e, salvo sorprese, sarà il partito di Giorgia Meloni, che ha ottenuto i maggiori consensi, a guidare il governo.

Essendo la prima volta per Fratelli d’Italia, non mancano i motivi di incertezza, ma DBRS Morningstar non crede ci saranno grandi stravolgimenti. “Il nuovo governo sarà probabilmente meno riformista e più protezionista di quello di Draghi, ma non prevediamo un completo deragliamento dell'agenda delle riforme né un drastico cambiamento della strategia fiscale complessiva. Ci aspettiamo che il probabile governo guidato da Fratelli d’Italia attui politiche che non modificheranno in modo significativo i fondamentali economici dell'Italia”, commenta Carlo Capuano, senior vice president di DBRS Morningstar.

Un approccio costruttivo con l’UE
D’altro lato, però, l’agenzia di rating sottolinea come “le prospettive di un miglioramento significativo dei conti pubblici e della competitività dell'Italia sembrino deboli”. Next Generation EU e dinamiche di mercato mitigano il rischio di un rapporto conflittuale con l'Unione europea. Probabilmente, il nuovo governo manterrà un approccio costruttivo con le autorità europee, compreso il sostegno all'Ucraina e alle sanzioni contro la Russia, ma le relazioni con l’UE potrebbero essere più difficili rispetto ai tempi di Draghi.

“Potrebbero emergere possibili tensioni con l'UE nel caso in cui il nuovo governo intenda modificare il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”, dice Capuano. “Su questo fronte, però, i margini per un cambiamento significativo sono limitati”.

Economia e debito pubblico
In ogni caso una diluizione del programma di riforme previsto dal PNRR e un maggior protezionismo potrebbero compromettere il potenziale di crescita economica dell’Italia e la sostenibilità del debito pubblico, proprio in un momento in cui il quadro macro si sta indebolendo a causa degli alti costi dell’energia e dell’aumento dell’inflazione.

D’altro canto, le promesse fiscali espansive fatte durante la campagna elettorale sono, secondo DBRS Morningstar, difficilmente realizzabili nel breve termine.

Infine, resta l’incertezza sulla stabilità del nuovo governo. Il fatto che la Lega abbia ottenuto meno voti del previsto potrebbe generare instabilità e tensioni. Inoltre, “le coalizioni di governo tendono a indebolirsi con il passare del tempo e le strategie dei partiti sono spesso influenzate dagli umori dell'elettorato e dai sondaggi di opinione”, conclude la nota di DBRS Morningstar.

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Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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