Problemi in vista per le M&A in America?

Le operazioni di fusione e acquisizione crescono. Ma, dicono gli analisti di PitchBook, in futuro bisognerà fare i conti con il rafforzamento del dollaro e i controlli più severi da parte delle autorità regolamentari.

Marco Caprotti 24/11/2021 | 10:56
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Tempi duri in vista per le fusioni e acquisizioni in Usa. E’ vero che l'attività di M&A nella regione ha continuato la sua corsa al rialzo nel terzo trimestre del 2021. Tuttavia, avvertono gli analisti di PitchBook, le nubi all’orizzonte non mancano.

Nel quarter finito a settembre sono stati chiusi 4.609 deal per un controvalore di 708,3 miliardi di dollari. “Di questo passo, entrambe le voci sono sulla buona strada per segnare un nuovo record storico”, spiega Rebecca Springer, analista di PitchBook. “La continua ripresa economica, le forti quotazioni azionarie e l’ampia disponibilità di capitale hanno dato agli operatori la fiducia per andare avanti nonostante le pressioni inflazionistiche”.

Andamento attività M&A in Usa
M&A deal

L’ottimo stato di salute delle M&A è un fenomeno globale. A livello mondiale, nei primi tre trimestri del 2021 sono state chiuse 27.000 operazioni per una cifra totale di quasi 3.500 miliardi di dollari.

Andamento attività M&A a livello globale
M&A deal

I problemi in Usa
Restando negli Usa, i problemi all’orizzonte, tuttavia, non mancano. Un esempio è il rapido apprezzamento del dollaro rispetto alla maggior parte delle valute mondiali dall'inizio dell’anno. Una tendenza che potrebbe essere rafforzata da un aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, che rischia arrivare di pari passo con una ripresa economica più forte rispetto ad altre aree developed. “Mentre un dollaro più tonico darebbe energia alle società cacciatrici Usa in cerca di target all'estero, allo stesso tempo potrebbe anche scoraggiare gli aspiranti acquirenti stranieri che mettono nel mirino aziende Usa”, dice l’analista.

Anche l’attività regolamentare potrebbe, in futuro, mettere i bastoni fra le ruote a una crescita delle operazioni e dei controvalori. “Una priorità delle agenzie di controllo è diventata quella di rendere più puntigliosa l’analisi delle M&A delle piattaforme digitali”, dice Springer.

A settembre, ad esempio, la Federal Trade Commission ha annunciato che le sue revisioni sulle fusioni e acquisizioni comprenderanno gli effetti delle transazioni anche sui livelli occupazionali delle aziende all’estero (nel caso di operazioni cross-market). “Questo significa che le offerte potranno essere esaminate anche se non dovessero portare a una concentrazione del mercato”, dice l’analista. “Gli effetti che questi cambiamenti avranno sulle fusioni e acquisizioni Usa sono ancora da capire. Nel lungo termine, potrebbero ostacolare le operazioni più grandi, in particolare nel settore tecnologico”.

Nel frattempo, alcune aziende stanno portando avanti comunque i propri affari anche senza l'approvazione dei regolatori. Illumina, una società di sequenziamento del Dna, ha chiuso la sua acquisizione da 8 miliardi di dollari di Grail (specializzata in trattamenti per il cancro), anche se una causa della Federal Trade Commission e le indagini della Commissione Ue sono ancora in corso.

Radar sulle Spac
Un fenomeno che sta attirando l’attenzione dei gestori specializzati in M&A è quello delle operazioni fatte tramite Spac. “Le fusioni attraverso SPAC continueranno a rappresentare una parte significativa dell'attività di M&A negli Stati Uniti nei prossimi trimestri” dice l’analista. “E’ vero che questo tipo di attività nel breve ha subito un rallentamento, anche a causa dei maggiori controlli che ha promesso in futuro la Securities and Exchange Commission (la Consob americana). Tuttavia siamo convinti che questo tipo di società continueranno a svolgere un ruolo importante nelle fusioni e acquisizioni in America”.

 

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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