Covid un anno dopo, chi ha vinto e chi ha perso in Borsa

Il settore tecnologico ha tratto vantaggio dalle nuove abitudini di vita. Turismo ed energia hanno sofferto il lockdown. Farmaceutico poco volatile.

Sara Silano 26/03/2021 | 09:05
Facebook Twitter LinkedIn

E’ passato un anno dallo scoppio della pandemia e la maggior parte dei mercati si è ripresa dallo shock di marzo 2020. Dai minimi, l’indice azionario Morningstar global markets è salito di circa il 50% in euro e hanno recuperato anche i benchmark europei, compreso quello italiano.

Andamento dei principali indici globali nell’ultimo anno (base=100)

 I principali indici azionari nell'anno della pandemia

Dal crollo al rally dei mercati
Per fermare la diffusione di Covid-19, un anno fa i governi decisero di intraprendere misure drastiche di limitazione degli spostamenti e chiusura temporanea di molte attività produttive non essenziali. Il lockdown ha cambiato le abitudini di lavoro e vita sociale della popolazione con la diffusione dello smart-working e dello shopping online. I ristoranti sono rimasti aperti per il solo asporto e le consegne a domicilio. Le attività turistiche hanno subito un forte ridimensionamento, così come il trasporto aereo.

Oggi le varianti del Coronavirus costringono gli stati a nuovi provvedimenti restrittivi. Anche se i mercati finanziari si sono risollevati dopo il crollo di un anno fa, l’economia rimane profondamente ferita dalla pandemia. La “immunità di gregge” è fondamentale per la ripresa e la campagna di vaccinazione è in corso in molte regioni del globo. Secondo gli analisti di Morningstar, negli Stati Uniti potrebbe essere completata entro metà 2021, mentre a livello globale bisognerà aspettare il 2023.

Solo quando il mondo sarà definitivamente uscito dal pericolo si potrà fare la conta dei danni. Tuttavia, dopo dodici mesi è possibile individuare alcuni vincitori e perdenti tra i diversi settori economici.

Il rally tecnologico
L’industria tecnologica è quella che più si è avvantaggiata delle nuove abitudini della popolazione. La pandemia ha accelerato alcuni trend, come il lavoro da casa, l’intrattenimento digitale e gli acquisti da remoto, di cui hanno beneficiato colossi come Amazon, Netflix e Microsoft. L’indice Morningstar US Technology ha guadagnato il 47,5% nel 2020 contro il +20,9% del paniere generale di Wall Street. “Il settore tecnologico è stato sia un porto sicuro sia un’area di crescita per gli investitori”, dice Brian Colello, analista di Morningstar. “I driver secolari di questa industria sono stati anti-ciclici. Pensiamo ad esempio al cloud computing e alle piattaforme per il lavoro da remoto, come Zoom, o ai programmi di cyber-sicurezza. Oggi molte società del comparto sono sopravvalutate, per cui gli investitori interessati farebbero bene ad aspettare una correzione”.

Duro colpo per il turismo
Per contro il settore dei viaggi è stato uno dei più penalizzati dalla pandemia. Nonostante ci sia stata una leggera ripresa rispetto ai minimi di marzo 2020, i viaggi aerei sono ancora meno della metà di quelli del 2019. Gli analisti di Morningstar sono convinti che ci sarà una ripresa nella seconda parte dell’anno con l’aumento del numero di vaccinati, ma per tornare ai livelli pre-Covid bisognerà aspettare il 2023. Intanto, il segmento delle agenzie online è in fermento. Operatori come Booking e TripAdvisor mantengono il loro vantaggio competitivo, ma devono affrontare la sempre più agguerrita concorrenza di altre piattaforme come Google, Amazon e Facebook.

Farmaceutico immune allo shock
Il settore della salute non ha sperimentato nell’ultimo anno la volatilità di altre industrie. L’indice Morningstar US Healthcare ha guadagnato il 17,4% nel 2020, un po’ meno dell’indice azionario generale statunitense. Molti produttori di farmaci stanno lavorando per il vaccino, mentre i gruppi biofarmaceutici sono più focalizzati sui trattamenti per i malati di Covid-19. Secondo Damien Conover, direttore della ricerca sul settore di Morningstar, il mercato potenziale dei medicinali per la cura dei contagiati potrebbe valere 10 miliardi di dollari nel 2021 e ci saranno ancora opportunità l’anno prossimo, ma successivamente il potenziale di vendita si ridurrà in seguito alle forti campagne di vaccinazione.

L’energia è a sconto
L’industria petrolifera è stata fortemente colpita in Borsa l’anno scorso (-33% l’indice Morningstar settoriale). La domanda di carburante si è ridotta a causa delle limitazioni agli spostamenti e gli analisti sono convinti che ci vorrà del tempo perché i trasporti tornino ai livelli pre-Covid. Inoltre, è molto probabile che il pendolarismo in futuro si ridimensioni perché lo smart-working rimarrà diffuso. Il comparto, infine, si trova ad affrontare la transizione verso un’economia più sostenibile, incluso lo sviluppo di auto elettriche ed energie rinnovabili. Tuttavia, dall’inizio del 2021 le quotazioni del petrolio sono tornate a salire e con esse quelle dei produttori. Il mercato sembra iniziare a prezzare la fine dei lockdown e vede ancora lontani gli effetti del passaggio a fonti green.

L'articolo è stato pubblicato la prima volta su WeWealth l'11 marzo 2021.

 

 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

Leggi tutti gli articoli dedicati agli effetti del Cornavirus sui mercati.

Clicca qui.

Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures