Il rischio ESG è stato seriamente preso in considerazione durante il crollo delle Borse scatenato dallo scoppio della pandemia di Covid-19 in primavera. A dirlo è un recente studio di Banca d’Italia, firmato dai ricercatori Fabrizio Ferriani e Filippo Natoli, che ha analizzato i flussi verso i fondi comuni di investimento azionari globali large cap tra febbraio e maggio 2020, utilizzando il Morningstar Sustainability rating, che permette di misurare il rischio legato a fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) in un portafoglio.
Lo studio mostra che, con lo scoppio della crisi, gli investitori hanno domandato fondi con basso ESG risk a discapito di quelli con alto rischio. Non solo, i diversi fattori non hanno pesato nello stesso modo, perché i sottoscrittori hanno mostrato una preferenza per gli strumenti meno esposti ai pericoli ambientali e relativi al governo societario.
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