Il Coronavirus non rende uguali gli emergenti

Le diverse regioni che formano l’asset di investimento continuano a muoversi in ordine sparso. La differenza la fa la risposta che hanno dato alla pandemia.

Marco Caprotti 21/09/2020 | 08:58
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I mercati emergenti non sono tutti uguali. Nemmeno di fronte alla pandemia di Coronavirus. L’indicazione, o la conferma, arriva guardano l’andamento delle diverse categorie Morningstar in cui sono suddivisi i diversi strumenti del mondo emerging. Differenze che emergono anche nelle performance a un anno e nel 2019.

Andamento categorie Morningstar dedicate ai mercati emergenti
emergenti e coronavirus

L’andamento nel periodo di Coronavirus è attribuibile al differente grado di risposta all’emergenza che i diversi paesi sono stati in grado di approntare.

“In alcune regioni asiatiche, compresi i principali centri economici come Cina, Corea e Taiwan, il tasso di nuovi contagi è diminuito e vi è stata una graduale riapertura delle economie”, spiega Kunjal Gala, Co-Portfolio Manager Global Emerging Markets per la divisione internazionale di Federated Hermes. “Diversi paesi emergenti, tra cui India e gran parte dell’America Latina, non sono riusciti a tenere il virus sotto controllo”.

Ma la questione delle differenze fra le diverse zone che formano il mondo emerging è storia vecchia. “Purtoppo per che cercano di investire negli emerging market non c’è una definizione univoca di questo asset di investimento”, spiega Simon Dorricott, analista di Morningstar. “Le classificazioni sono molto differenti a seconda della società che li segue”.

Morningstar si basa sulla classificazione fatta dalla World Bank che parte dall’economia di un paese e, in particolare, dal reddito procapite. “Quelli con il reddito più alto sono gli sviluppati, mentre quelli che hanno redditi bassi o medi rispetto ai developed sono considerati emergenti o, detto in altro modo, in via di sviluppo”, dice Dorricott. “Un’altra cosa che caratterizza gli emerging è il fatto di avere un mercato borsistico volatile, poco diversificato e con società che hanno bassi livelli di corporate governance”.

Un occhio all’indice
Per capire quanto sia variegato il mondo emerging si può dare un’occhiata alla composizione dell’indice Morningstar EM che mostra una forte presenza soprattutto di Asia emergente seguita, a grande distanza, da America latina, Europa emerging e Africa/Medio oriente.

Composizione indice Morningstar Emerging Market
eddai


Fonte: Morningstar Direct

I creatori di indici di solito esaminano gli sviluppi economici dei singoli paesi, le dimensioni, la liquidità e l’accessibilità al mercato da parte degli investitori stranieri prima di includerli in un universo specifico.

Se un mercato viene considerato emergente significa che i fondi attivi e passivi che utilizzano quel determinato benchmark iniziano a mettere in portafoglio le sue società quotate. Questo, a catena, si traduce in significativi flussi di investimenti esteri per il paese in questione.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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