2 titoli con marchi di valore scambiati a sconto

All’interno del settore beni di consumo difensivi, secondo gli analisti di Morningstar AB InBev e Unilever garantiscono un Moat elevato e buoni margini di apprezzamento.

Francesco Lavecchia 23/06/2020 | 15:24
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Il lockdown imposto dal Coronavirus ha fatto crollare le quotazioni di AB InBev (ABI). Nel periodo a cavallo tra la metà di febbraio e quella di marzo le azioni del gruppo belga hanno visto dimezzare il loro valore di Borsa e ora sono scambiate a un tasso di sconto del 50% rispetto al fair value di 89 euro (report aggiornato all’8 maggio 2020).

Mercato troppo pessimista su AB InBev
Gli analisti di Morningstar hanno ridotto la loro valutazione del titolo da 96 a 89 euro per tenere conto degli effetti di breve termine prodotti dalla pandemia sui conti del gruppo, ma sono fiduciosi che nel lungo periodo le conseguenze saranno limitate. “ABI ha un business molto solido. Tra le società coperte dalla nostra analisi è quella che può vantare uno dei vantaggi di costo più forti rispetto ai competitor e dei livelli di efficienza operativa tra i più alti. I grossi volumi di vendita globali e la sua posizione quasi da monopolista in diversi mercati dell'America latina e dell'Africa garantiscono all’azienda la possibilità di realizzare elevate economie di scala e di esercitare un forte potere contrattuale nei confronti dei clienti. Questo si traduce in una redditività del capitale largamente superiore alla media dei suoi competitor”, dice Philip Gorham, analista azionario di Morningstar.

"La strategia di AB InBev è stata quella di acquisire marchi con prospettive di crescita interessanti in modo da espandere il loro raggio di distribuzione e massimizzare le sinergie di costo. Grupo Modelo, Oriental Brewery e SABMiller sono solo alcuni degli ultimi brand inseriti nel suo portafoglio, ma a nostro avviso il gruppo potrebbe migliorare ulteriormente la sua profittabilità aumentando i volumi di vendita, internalizzando le operazioni legate alla distribuzione e rimuovendo alcuni costi. Il rischio, però, è quello di fare economia anche sulla spesa per il marketing. Cosa che potrebbe finire per creare un danno all’immagine dei suoi marchi”.

Coca-Cola può cambiare pelle grazia al suo marchio
Tra la fine di febbraio e quella di marzo il titolo Coca-Cola ha perso quasi il 40% della sua capitalizzazione di mercato e ora è scambiato a un tasso di sconto del 15% rispetto al fair value di 54 dollari (report aggiornato al 21 aprile 2020).

“Nonostante le inevitabili ripercussioni sui conti nel breve periodo e l’annuncio del management dell’azienda relativo all’impossibilità di poter centrare gli obiettivi fissati per il 2020, riteniamo che il mercato sia troppo pessimista su Coca-Cola. Il Covid-19 avrà delle ripercussioni sul fatturato del gruppo ma, a nostro avviso, solo nel breve termine. Per tenere conto delle attuali difficoltà abbiamo ridotto il fair value da 57 a 54 dollari, ma siamo convinti che il calo delle vendite a causa della chiusura dei ristoranti e della drastica riduzione dei viaggi sarà parzialmente compensato dall’aumento del consumo domestico. Inoltre Coca-Cola può contare su una forte diversificazione a livello geografico che le permette di mitigare la contrazione delle vendite”, dice Nicholas Johnson, analista di Morningstar. “L’azienda è molto esposta a categorie di prodotto, come le bevande gasate, il cui consumo è da anni in costante diminuzione, ma Coca-Cola ha il vantaggio di avere un portafoglio marchi di altissimo valore che le consente di riorientare la sua offerta in maniera più coerente con le preferenze dei consumatori”.

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Nome TitoloPrezzoCambio (%)Morningstar Rating
Anheuser-Busch InBev SA/NV56,12 EUR0,11Rating
Coca-Cola Co61,74 USD0,00Rating

Info autore

Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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