I punti di forza dei mercati di frontiera

I paesi non ancora emergenti, secondo l’Fmi, saranno fra quelli in grado di trainare la crescita globale nel 2020. Gli utili aziendali delle società di quelle aree, dicono gli operatori, sono uno degli aspetti più interessanti dell’asset, insieme alla capacità di diversificare e di ridurre la volatilità del portafoglio.

Marco Caprotti 30/12/2019 | 11:26
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I mercati di frontiera si preparano al passaggio dal 2019 al 2020 con uno spirito diverso rispetto a quello che aveva caratterizzato la fine del 2018 e l’inizio di quest’anno. Nell’ultimo mese (fino al 27 dicembre e calcolato in euro) la categoria Morningstar riservata ai fondi che investono nelle azioni dei paesi non ancora emergenti ha guadagnato l’1,07%, portando a +9,06% la performance da inizio anno. Nel 2018 il segmento aveva perso più del 14%.

Andamento categoria Morningstar Global Frontier markets
frontiera1

Dati in euro aggiornati al 27/12/2019
Fonte: Morningstar Direct

A far ben sperare in un buon inizio per il 2020 ci sono le previsioni del Fondo monetario internazionale.

-Per l’anno prossimo l’Fmi si attende una crescita globale del 3,4% contro il +3% con cui si dovrebbe chiudere il 2019.

-La performance dovrebbe essere aiutata in maniera particolare dai paesi emergenti e di frontiera (+4,6%)

-I mercati developed, invece, dovrebbero portare a casa un +1,7%.

Crescita del Pil nei mercati di frontiera ed emergenti
pil frontiera

Mercati differenti
“La differenza di crescita fra i mercati di frontiera e quelli sviluppati è da tempo uno dei driver che rende interessanti i primi rispetto ai secondi”, spiega uno studio di East Capital. “A livello globale c’è uno scenario positivo per gli investitori, formato da valutazioni interessanti per l’azionario, un differente tasso di crescita fra mercati developed e in via di sviluppo, una ripresa degli ordinativi dopo che questi hanno toccato il fondo, un indebolimento del dollaro e una situazione di calma per quanto riguarda la guerra dei dazi fra Stati Uniti e Cina. Questi sono tutti elementi che potrebbero portare i mercati emergenti e di frontiera a sovraperformare quelli di altre regioni”.

Per quanto riguarda i mercati non ancora in via di sviluppo bisogna poi considerare la spinta che potrebbe arrivare dalla crescita degli utili aziendali delle società locali che, dice East Capital, nel 2020 potrebbe essere nell’ordine dell’11%. “Più in generale riteniamo che i mercati di frontiera continueranno ad aggiungere valore a un portafoglio diversificato riducendo la volatilità generale grazie alla loro scarsa correlazione con i mercati sviluppati e con i paesi che fanno parte dell’universo emerging”.

Per altre analisi sui mercati di frontiera, guarda la sezione dedicata del sito Morningstar.it

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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