Secondo i dati Morningstar, a febbraio, tra il miglior fondo passivo (in termini di rendimento) e il peggiore ci sono quasi 30 punti percentuali (prendendo in considerazione quelli registrati alla vendita in Italia ed escludendo i replicanti strutturati, cioè a leva o short).
Questi strumenti, essendo prodotti puramente passivi, riflettono nei loro movimenti l’evoluzione dei mercati, senza che la performance venga distorta dalle scelte (buone o cattive) di un gestore attivo.
Il mondo degli Etp
Nel mondo dei fondi passivi quotati in Borsa, cioè gli Exchange traded products (Etp), febbraio vede il rimbalzo del Boost Ftse Mib Banks ETP, esposto alle banche italiane e replicante del Ftse Mib Banks 15% Capped Index. Probabilmente a ridare fiducia agli investitori verso gli istituti di credito dello Stivale ha contribuito anche il recente report di EY dal titolo evocativo From darkness to daylight. La società di consulenza, infatti, sottolinea come la situazione relativa alle Npe (Non performing exposures) nel sistema bancario italiano abbia segnalato un forte miglioramento: il totale delle esposizioni deteriorate al lordo delle svalutazioni è passato dai 341 miliardi di euro registrati nel dicembre 2015 a 209 miliardi di euro nel settembre 2018.
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