Il mercato obbligazionario non trova pace

Gli indici Morningstar mostrano continui cambi di direzione nel 2016. E sul futuro ci sono poche certezze.

Dan Lefkovitz 26/01/2017 | 09:35
Facebook Twitter LinkedIn

Chiamatelo “Trump Tantrum” o “rotazione della duration”. Il mercato obbligazionario ha avuto bruschi cambi di rotta nel 2016. Gli indici Morningstar mostrano questo trend per il passato, mentre il futuro resta sfuocato.

Primo trimestre 2016: migrazione verso la sicurezza
Il primo trimestre 2016 è stato un chiaro esempio di come le obbligazioni possono fare da scudo agli schiaffi del mercato azionario. Un anno fa, le Borse hanno registrato il peggior mese dal 2009 a causa dei timori di un rallentamento della Cina, la discesa del prezzo delle materie prime e il rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve a dicembre 2015, per la prima volta dopo un decennio. Di conseguenza, gli investitori sono migrati verso i titoli “sicuri” (il cosiddetto flight to safety), spingendo il rendimento del Treasury a dieci anni.

L’indice Morningstar US Intermediate core bond, che comprende titoli di stato, mortgage-backed e corporate bond di alta qualità, ha guadagnato il 2,6% nel primo trimestre.

Confronto tra gli indici Morningstar US Intermediate Core Bond e US Equity

Indici Morningstar

 

Il rally di metà anno
In aprile, i rendimenti dei titoli di Stato americani sono saliti sulle attese di un aumento dei tassi di interesse a giugno. Ma la debolezza dell’economia statunitense e, successivamente, Brexit, hanno indotto la Federal Reserve a mantenere una politica monetaria accomodante. Lo yield del decennale è quindi sceso all’1,37% a inizio luglio, facendo salire l’indice Morningstar US Long government bond, che nel suo picco è arrivato a segnare +14% da gennaio 2016 (questo indice è molto sensibile alle decisioni della Fed in quanto comprende i titoli a lunga scadenza, Ndr).

Confronto tra gli indici Morningstar US Long Government Bond, Intermediate Core Bond e US Equity

Indici Morningstar

8 novembre, la svolta
La vittoria di Donald Trump alle presidenziali ha accresciuto le attese per maggiori spese infrastrutturali, taglio delle tasse, inflazione e più alti tassi di interesse. Se da un lato, i mercati azionari hanno festeggiato, dall’altro i rendimenti del decennale americano sono schizzati al 2,44% il 1 dicembre. A metà dello stesso mese, la Federal Reserve ha aumentato i saggi di riferimento di 25 punti base e ha annunciato un programma più aggressivo per il 2017. Di conseguenza, gli indici obbligazionari sono scesi velocemente nel quarto trimestre 2016. Il ribasso maggiore tra i benchmark core è stato registrato da quelli più sensibili ai tassi di interesse.

Confronto tra gli indici Mornigstar US Long, Short Intermediate Core Bond e US Equity

Confronto tra gli indici Morningstar

L’apprezzamento del dollaro ha penalizzato anche gli indici non statunitensi denominati nella valuta americana.

Cosa aspettarsi in futuro?
Nonostante l’inversione di rotta, il mercato obbligazionario non dà segni di crolli catastrofici. Eric Jacobson, esperto di strategie sul reddito fisso di Morningstar, sottolinea che gli indici non sono molto lontani dai valori che avevano a inizio 2016. Inoltre, le attese di inflazione implicite nel mercato dei titoli governativi sono modeste. Gli operatori stimano uno yield per il decennale statunitense del 3,2% a tre anni, contro il 2,4% di oggi.

Il mercato, tuttavia, può andare contro le aspettative, come si è visto all’indomani della crisi finanziaria. Dal 2008, molti analisti hanno parlato di “bolla obbligazionaria”, ripetuto il mantra che gli interessi non potevano fare altro che salire ed etichettato le obbligazionari come “return-free risk” (asset senza rendimento ma solo rischio, Ndr). Nello stesso periodo il Morningstar US intermediate core bond index ha avuto ritorni annui del 4,6% (nel decennio al 15 dicembre), con un terzo della volatilità.

Andamento degli indici Morningstar US Intermediate Core e US Equity a dieci anni

Dieci anni di indici Morningstar

E’ stata la rivincita degli investitori che hanno mantenuto una allocazione strategica al reddito fisso. “Difficile fare previsioni”, dice Yogi Berra (famoso giocatore di baseball americano, Ndr), “Specialmente sul futuro”.

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

LEGGI ALTRI ARTICOLI SU
Facebook Twitter LinkedIn

Info autore

Dan Lefkovitz

Dan Lefkovitz  Dan Lefkovitz is strategist for Morningstar’s Indexes group. He produces research regarding Morningstar’s indexing capabilities. 

© Copyright 2024 Morningstar, Inc. Tutti i diritti sono riservati.

Termini&Condizioni        Privacy        Cookie Settings        Disclosures