Va dove non ti porterebbe la congiuntura

Nei settori che più di altri dipendono dagli umori dell’economia secondo gli analisti di Morningstar ci sono dei titoli da tenere d’occhio. Il futuro dipenderà molto dalla Cina e dall’andamento delle commodity. Ma non solo. 

Marco Caprotti 07/04/2016 | 12:24
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Occasioni, buy opportunity, sconti. Qualunque sia il termine usato, resta il fatto che in un mercato come quello azionario molto vicino a una quotazione in linea con le stime di fair value di Morningstar, ci sono ancora dei segmenti – i più dipendenti dagli umori della congiuntura - in cui i prezzi offrono dei margini di entrata agli investitori che hanno intenzione di movimentare i portafogli. Il comparto finanziario, in questo senso, è uno dei più interessanti.

Beni di consumo difensivi
Un settore che viene preso in considerazione insieme all’andamento della congiuntura è quello dei beni di consumo difensivi. In questo caso, in base alle valutazioni di Morningstar, gli investitori si trovano davanti a un comparto sopravvalutato del 2%. Insieme a tanti dubbi, però, presenta delle opportunità. “Si tratta di un segmento che fa da scudo nei momenti di discesa dei mercati finanziari. Al momento abbiamo delle perplessità riguardo l’aumento delle spese personali, soprattutto per quanto riguarda i mercati emergenti”, spiega Erin Lash, analista di Morningstar. “In ogni caso non crediamo che le spese continueranno a rallentare insieme all’andamento della congiuntura. Ci aspettiamo che, nel lungo periodo, le aree emerging avranno ancora tassi di  crescita, anche delle spese personali, superiori a quelli dei paesi sviluppati grazie a dinamiche favorevoli sia dal punto di vista demografico che della crescita degli stipendi”. In questo senso le aziende meglio posizionate per trarne vantaggio sono quelle che posseggono un solido vantaggio competitivo grazie alla forza del marchio e alle economie di scala. “I nomi più interessanti da questi punti di vista sono Nestlè (4 stelle fair value 84 dollari), Carrefour (4 stelle, 32 euro), Tsingtsao (4 stelle, 37 dollari di Hong Kong)”.

Beni di consumo ciclici
Un settore più delicato nel quale muoversi è quello dei beni di consumo ciclici, legati a doppio filo alle capacità di spesa degli individui che aprono il portafoglio nei momenti in cui hanno maggiore fiducia e tengono chiuso il borsellino quando le cose vanno (o sembrano andare) male. Da questo punto di vista – e con un occhio alla situazione in Cina- il segmento più delicato è quello del lusso. I consumatori del paese asiatico, infatti, rappresentano il 30% del fatturato globale di questa nicchia. Nel complesso i titoli dei beni di consumo ciclici trattano a un rapporto prezzo/fair value di 0,89. Nella prima metà del 2015 erano sopra quota uno (a indicare una decisa sopravvalutazione). “Buona parte della debolezza è dovuta alle preoccupazioni riguardo l’andamento dell’economia mondiale e alla volatilità delle valute. I due elementi hanno spinto gli acquirenti verso acquisti meno voluttuari”, spiega Dan Wasiolek, analista di Morningstar. “In generale crediamo che le quotazioni dei titoli del settore incorporino previsioni di flussi di cassa più bassi di quelli che stimiamo noi nel lungo periodo”. I nomi suggeriti dall’analista sono Ralph Lauren (5 stelle, 150 dollari), Dongfeng Motor Group (4 stelle, 12,50 dollari di Hong Kong) e SJM Holdings (5 stelle, 9,50 dollari di Hong Kong). “La casa americana di moda è ormai entrata nell’immaginario collettivo”, dice l’analista. “E questo è un elemento importante in un segmento dove i clienti cambiano gusti di continuo. Un problema, quest’ultimo, che riguarda Dongfeng solo in parte: il gruppo auto cinese ha stretto numerosi accordi con aziende straniere che vanno dal lusso alle auto più economiche. Le joint venture ormai rappresentano il 70% del fatturato complessivo. SJM, invece, può contare sull’insaziabile voglia di giocare dei cinesi. Un’attività che non conosce crisi nemmeno nei momenti di rallentamento economico”.

Industriali
La ricerca di buy opportunity diventa un po’ più complessa nel settore degli industriali dove su 186 titoli coperti dalla ricerca Morningstar, quelli con un rating di 5 stelle sono soltanto 12. “Fra questi – e alla luce della situazione dei mercati caratterizzati da una parte dalla discesa dei prezzi del petrolio e dall’altro da un calo della domanda cinese – bisogna scegliere con estrema cura”, spiega Chris Higgins, analista di Morningstar. “Questi due elementi, infatti, possono condizionare il futuro di alcuni segmenti del settore”. I titoli che possono sganciarsi da queste dinamiche dei mercati, secondo l’analista sono Anixter International (4 stelle, 75 dollari), BorgWarner (5 stelle, 52 dollari) e Embraer (4 stelle, 36 dollari). “La prima società lavora in settori molto regolamentati come le utility e le infrastrutture per le telecomunicazioni”, spiega Higgins. “La seconda, appartenente al settore auto, può trarre vantaggio dalle nuove legislazioni in materia di salvaguardia ambientale. Embraer è invece adatta a chi ha un po’ più di appetito per il rischio. Il gruppo lavora nel comparto aereo e sta rosicchiando quote di mercato a concorrenti blasonati come Bombardier. Il problema è che si tratta di una società brasiliana e l’economia di quel paese non sta attraversando un buon momento. A vantaggio del gruppo carioca va detto che i suoi affari ormai viaggiano a livello globale”. 

Le informazioni contenute in questo articolo sono esclusivamente a fini educativi e informativi. Non hanno l’obiettivo, né possono essere considerate un invito o incentivo a comprare o vendere un titolo o uno strumento finanziario. Non possono, inoltre, essere viste come una comunicazione che ha lo scopo di persuadere o incitare il lettore a comprare o vendere i titoli citati. I commenti forniti sono l’opinione dell’autore e non devono essere considerati delle raccomandazioni personalizzate. Le informazioni contenute nell’articolo non devono essere utilizzate come la sola fonte per prendere decisioni di investimento.

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Info autore

Marco Caprotti

Marco Caprotti  è Giornalista di Morningstar in Italia.

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