Mercati azionari più attraenti

OUTLOOK AZIONARIO. Migliora il rapporto prezzo/fair value, soprattutto nel segmento finanziario e dei beni di consumo ciclici.

Sara Silano 06/04/2016 | 09:55
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Alcuni titoli azionari cominciano ad essere attraenti. A dirlo sono gli analisti di Morningstar nell’ultimo outlook trimestrale, basato sullo studio di circa 1.500 aziende globali. L’affermazione rappresenta un cambio di direzione rispetto a fine 2015, quando le quotazione erano in linea con le stime di fair value o al di sopra.

“Nonostante l’S&P500 abbia perso circa il 10% dall’inizio del 2016, il rimbalzo di metà febbraio lo ha sostanzialmente riportato ai valori di inizio anno”, dice Elizabeth Collins, direttore per la ricerca azionaria nel nord America di Morningstar. “I dati a metà marzo rivelano che il rapporto medio prezzi/fair value ponderato per la capitalizzazione è di 0,92 per l’universo considerato, contro lo 0,96 del 15 dicembre 2015”.

Finanziari a sconto
Non tutti i settori, tuttavia, si comportano nello stesso modo. Il più economico è quello finanziario (rapporto prezzo/fair value di 0,78), dove il peggio sembra essere alle spalle. E’ vero che rimangono alcune incognite, come i bassi tassi di interesse, le perdite legate ai titoli energetici e il rischio di contagio dovuto alla forte interconnessione fra le banche; ma gli analisti sono convinti che nella maggior parte dei casi questi pericoli siano più gestibili che in passato. Inoltre, alcune cattive notizie sul fronte degli utili sono già inglobate nei prezzi, tra cui un deterioramento della qualità del credito e una riduzione delle attività sui mercati dei capitali e nella gestione dei patrimoni a causa della volatilità delle Borse.

La Cina pesa sui materiali di base
Sul fronte opposto ai finanziari, si colloca l’industria dei materiali di base, che è la più cara in termini di valutazioni (rapporto prezzo/fair value di 1,13). Il settore ha sofferto molto negli ultimi mesi a causa soprattutto dei timori di un eccessivo rallentamento dell’economia cinese, ma l’uscita dal tunnel appare ancora lontana. Alcuni dei fattori principali che determinano l’andamento delle quotazioni dei metalli sono ancora in un trend negativo, tra cui la domanda di acciaio proveniente dall’ex celeste impero e quella di rame, entrambe penalizzate dalla situazione del settore delle costruzioni e dalla frenata nei processi di urbanizzazione.

Le dinamiche cinesi interessano anche il settore dei beni di consumo ciclici. Tuttavia, in questo caso, gli analisti di Morningstar sono convinti che i timori degli investitori siano eccessivi e creino opportunità di acquisto tra i titoli più sottovalutati. La crescita dei consumi domestici in Cina dovrebbe proseguire a ritmo sostenuto nei prossimi cinque anni, in particolare per quanto riguarda le automobili.

Nel complesso, il quadro di mercato è migliore rispetto a fine 2015, quando erano chiari i segnali della fine di un ciclo, ma parlare dell’inizio di una nuova fase è del tutto prematuro.

L'articolo è apparso originariamente sulla Newsletter del Salone del risparmio.

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Info autore

Sara Silano

Sara Silano  è caporedattore di Morningstar in Italia

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