Milano corre più del Vecchio continente

Piazza Affari chiude in rialzo dell’1,41% e fa meglio del resto d’Europa. Balzo di Saipem (+10,58%). Male Fca e Unipolsai. Wall Street parte bene grazie agli energetici, sostenuti dalla risalita del prezzo del barile.

Francesco Lavecchia 28/10/2015 | 17:47
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I listini di Eurolandia hanno chiuso in rialzo. In attesa delle decisioni delle Fed sui tassi di interesse, le Borse del Vecchio continente sono state trainate dai risultati societari e dai forti acquisti sui titoli del comparto energetico. Gli operatori hanno promosso i conti di Heineken, mentre Volkswagen ha terminato in passivo il terzo trimestre (per la prima volta dopo 15 anni). A Piazza Affari il Ftse Mib ha guadagnato l’1,41%. Tra le Blue chip spicca il balzo di Saipem (+10,58%) e di Mps.

Per la controllata di Eni si prospetta un riassetto societario (la capogruppo ha ceduto una partecipazione del 12,5% al Fondo Strategico Italiano) e un piano industriale che promette entro il 2019 di far salire il fatturato oltre i 12 miliardi di euro e di azzerare i debiti. In ribasso Fca, che ha concluso il terzo periodo del 2015 registrando un passivo di 299 milioni di euro, e Unipolsai. Sull’umore del listino milanese, inoltre, si fanno sentire anche le positive notizie relative all’economia italiana: il Pil potrebbe crescere quest’anno oltre le stime della Banca d’Italia (a un tasso vicino al +1%) e la fiducia dei consumatori è salita a ottobre ai massimi degli ultimi 13 anni.

Il barile trascina al rialzo Wall Street
Avvio positivo per Wall Street che beneficia della buona intonazione del settore energy. I titoli del comparto registrano guadagni importanti in seguito alla risalita del prezzo del barile. L’inversione di tendenza delle quotazioni della materia prima (in calo nei giorni scorsi) è da attribuire al dato relativo alle scorte di greggio negli Usa, che in questa settimana sono cresciute meno del previsto. In serata è attesa la decisione della Fed sui tassi di interesse. Gli operatori non prevedono alcun cambiamento, ma le dichiarazioni del presidente, Janet Yellen, potrebbero modificare le aspettative sulle politica monetaria della Banca centrale.

 

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Francesco Lavecchia

Francesco Lavecchia  è Research Editor di Morningstar in Italia

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